Svegliarsi e rendersi conto che i Bitcoin riprendono la marcia con fase rialzista. La criptovaluta prende fiato e schizza sopra quota 8.000$ e fa felici quanti hanno investito nella regina della blockchain.
Si è risvegliato l’entusiasmo dopo che i Bitcoin avevano toccato anche i 7.000$ nello scorso anno. Gli investitori si sono rimessi in moto, i Bitcoin hanno attirato tanti investitori e stakeholder impauriti anche dalla questione dei venti di guerra tra Usa e Iran.
Dicembre è alle spalle
Ormai dicembre è solo un ricordo. Meglio guardare avanti e in positivo. Gennaio è davvero un periodo fortunato per i Bitcoin. In pochi giorni sono arrivati tra 8.000$ e 8.300$, un rally nel breve termine con prospettive positive nel medio periodo. Ma dove tornerà a volare?
Tutto ruota intorno all’hash rate
Molti si chiedono come mai in questa prima parte dell’anno c’è stato un risveglio del valore della moneta digitale. Per analisti e broker che hanno familiarità con le criptovalute, la tendenza al rialzo è dovuta al fenomeno dell’hash rate.
Per chi non è avvezzo a questo linguaggio tecnico finanziario lo spieghiamo: è un elemento fondamentale legato alla velocità e alla potenza del network, ossia del sistema interconnesso, sul quale si basa tutta la tecnologia blockchain, famiglia alla quale fa parte il Bitcoin.
Nel giro di pochi giorni è quasi triplicato il valore dell’hash rate. A dare man forte anche la situazione dei mercati classici che pendono più dalle labbra di cosa succede tra Usa e Iran.
Bitcoin fase rialzista
Da qui a pochi mesi il Bitcoin potrebbe avere la sua massima espressione rialzista anche perché a maggio avverrà l’halving.
Non tutti credono nel Bitcoin ma intanto Facebook copiando il sistema sta sviluppando la sua globalcoin Libra basata su fondi solidi e diversa dalle criptovalute. Conoscendo la forza d’urto del colosso dei social network, questa nuova iniziativa monetaria mette Stati e Banche Centrali sul chi va là. Vorrebbero capire meglio di cosa si tratta ma per ora non ci sono risposte in questo senso: la ventata d’innovazione spaventa. Banche e Stati vogliono prendere le giuste contromisure per evitare di fare la fine di semplici controllori.