La pensione è sempre più lontana e l’OCSE ci bacchetta

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Tempi sempre più cupi per chi deve andare in pensione. Non basta un sistema previdenziale al collasso, ora si allunga anche l’età per andare in pensione. Lo scontro tra generazioni è in atto. L’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ci classifica tra i quattro Stati che entrando nel mondo del lavoro oggi  si andrà in pensione a 71 anni.

Lo studio viene fatto su un giovane di 22 anni che ha iniziato a lavorare nel 2018. Un futuro sempre più nero rispetto al sistema italiano pensionistico gravato da ingenti spese per le pensioni e i contributi e rappresentiamo anche il Paese più vecchio (la natalità continua  a essere molto bassa!) e destinato ad esserlo ancora di più.

L’Italia è paragonabile in futuro a Olanda ed Estonia. Solo la Danimarca potrebbe far peggio con la pensione a 74 anni.

I baby pensionati

Una volta c’erano i pensionati privilegiati  in Italia quelli che ci andavano molto presto. Se in Italia non succede più, ci sono altri Stati che per il sistema pensionistico in atto consentono ancora questa modalità. E’ il caso di Turchia e Arabia Saudita. Per i primi si va in pensione a 51 anni, per gli altri addirittura a 47 anni.

Nel continente asiatico addirittura il pensionamento è oltre la soglia. In Corea si lavora fino a 72 anni, in Messico, Cile e Giappone due anni in meno.

Sistema pensionistico traballante

A minare il sistema pensionistico italiano è il part time e il lavoro a tempo per il fatto che in Italia c’è una stretta relazione tra i contributi individuali e i benefici del sistema previdenziale.

Ad oggi gli italiani vanno in pensione due anni prima della media Ocse.

Autonomi, croce nera

Ma chi non se la passa bene sono gli autonomi che in prospettiva avranno sempre più problemi post pensione. Sono coloro che versano meno e logicamente la pensione sarà più bassa anche del 30%.

Il peso della spesa previdenziale si fa sentire. Ci supera solo la Grecia.

Quale futuro aspetta alla nostra cara Italia?