Alibaba, la nuova sfida del mercato azionario asiatico

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 Alibaba (BABA)  sbarca in Borsa ad Hong Kong. La data per le quotazioni in Borsa dovrebbero partire martedì 26 novembre 2019. Cinque anni fa il colosso cinese di e-commerce collocò a Wall Street 25 miliardi di dollari. Ora sulla piazza dei mercati asiatici l’obiettivo è di 12,5 milioni di azioni al pubblico e 487,5 milioni riservate agli investitori istituzionali.

I conti in casa Alibaba

Fissato anche un prezzo: 188 dollari di Hong Kong. A conti fatti l’operazione sui mercati azionari dovrebbe rendere al gruppo fondato da Jack Ma quasi 14 miliardi di dollari Usa. Ma le cifre sono in rialzo soprattutto per i titoli destinati agli investitori istituzionali che potrebbero essere venduti ad un prezzo maggiore. Allo studio anche l’aumento della porzione delle azioni destinate al pubblico retail.

Le risorse a cosa serviranno

Alibaba con quanto ricaverà dalla piazza asiatica punta ad investirlo per la trasformazione digitale e vorrebbe aprire un nuovo segmento nel core business: quello della consegna del cibo a domicilio.

Vi ricordate il boom del 2014?

Nel 2014 la scelta dei mercati azionari di New York rispetto a quelli di Hong Kong fu dettata esclusivamente per una questione che le azioni non potevano essere messe in offerta con differenti crismi. A 5 anni da quella straordinaria vendita di azioni i tempi si sono trasformati ed ecco giungere la vendita delle azioni sulla piazza asiatica.

Hong Kong si adegua

I cambiamenti attuati sulla piazza dei mercati azionari asiatici hanno consentito di dare l’opportunità ad Alibaba di essere presente in uno dei centri finanziari più importante al mondo ma che sta vivendo comunque un periodo di incertezza per le proteste popolari presenti ad Hong Kong.

Numeri da capogiro

Alibaba con la sua proposta in terra asiatica rappresenterà la quotazione più grande al mondo per il 2019 sollevando anche il mercato in difficoltà della città asiatica. Cicc e Credit Suisse sostengono l’offerta in Asia e vede coinvolti anche Citigroup, JP Morgan e Morgan Stanley.