Siamo in una fase particolare e di passaggio in cui i rischi dell’economia stanno assommandosi in un groviglio che potrebbe improvvisamente dipanarsi ma anche ingrandirsi e peggiorare le prospettive economiche del quadro globale.
Tralasciamo poi in questo contesto le varie problematiche politiche che dalla Siria al Libano, al Cile stanno man mano investendo varie zone del pianeta.
Con un unico denominatore comune : la sofferenza delle popolazioni.
Restando all’economia l’auspicio è che due binari di rischio non finiscano per convergere fino a fare deragliare il treno della crescita.
E quando parliamo di crescita non intendiamo il tumulto capitalistico del massimo possibile a qualsiasi costo.
Ci riferiamo a una crescita sostenibile che assicuri un lavoro e un reddito dignitoso alla più larga fascia di popolazione possibile.
Ma stiamo alla correlazione più diretta coi mercati.
Relazioniamoci con ciò che ci può guidare ed orientare nella costruzione di un piano di trading da qui a fine anno che tenga conto di tutte le variabili possibili.
Rallentamento negli USA
Parlare di recessione negli Stati Uniti è quanto mai fuori luogo.
E’ indubbio però che ci stiamo progressivamente allontanando da quei picchi record di inizio 2019.
Ma, come confermano anche i dati macroeconomici odierni, è un processo molto lento che non delinea la prospettiva di andare oltre a un fisiologico rallentamento della velocità del ciclo.
Redbook (Mensile) | -0,1% | -0,2% | |||||
Redbook (Annuale) | 4,3% | 4,1% | |||||
Vendite di abitazioni esistenti (Set) | 5,38M | 5,45M | 5,50M | ||||
Vendita di case esistenti (Mensile) (Set) | -2,2% | -0,7% | 1,5% | ||||
Indice manifatturiero della FED di Richmond (Ott) | 8 | -7 | -9 |
A cominciare dal Redbook in ripresa i segnali sono tutt’altro che preoccupanti.
Così come d’altro canto non può passare inosservato il dato in calo della vendita di case esistenti.
In ogni caso non va dimenticato che negli USA la Banca Centrale è ancora dotata di svariati potenziali tagli dei tassi di interesse come leva per sollevarsi da eventuali fasi di crisi .
Quindi i rischi dell’economia americana sono relativi.
Germania in recessione
Molto più evidenti i rischi dell’economia tedesca per la quale la stessa Bundesbank parla ormai apertamente di recessione.
Secondo la Banca Centrale tedesca il PIL germanico potrebbe uscire col segno meno nel terzo trimestre. E se lo dice la Bundesbank…
O è mossa per abbassare le attese oppure ci sarà da stare attenti sui mercati.
Perché è vero che una recessione è ufficiale dopo tre trimestri col segno meno ma certo un PIL tedesco addirittura in calo farebbe scattare molte vendite a partire dal DAX.
E per come è impostata la struttura economica tedesca la botta della tasse doganali statunitensi è certamente almeno pari a quella che ha colpito il made in Italy.
Al dunque si torna sempre lì, è Trump con la sua politica doganale che in questo momento fa il bello e il cattivo tempo sia in ambito economico che a seguire finanziario.