Tra le news e notizie dall’economia di oggi spicca senz’altro la produzione industriale in area UE.
Ebbene, come vediamo dalla tabella sottostante nulla di tragico ma nemmeno nulla di esaltante o che certifichi un’ Unione Europea fuori dalle sabbie mobili della decrescita se non della recessione.
Da un lato è prematuro valutare l’operato della BCE visto che stiamo analizzando i dati di agosto mentre Draghi si è mosso a settembre, dall’altro i rischi di una manovra errata nella sua ripetitività sono elevati.
L’UE continua a zoppicare con la produzione industriale
Produzione industriale (Mensile) (Ago) | 0,4% | 0,3% | -0,4% | ||||
Produzione industriale (Annuale) (Ago) | -2,8% | -2,5% | -2,0% |
Su base annua la percentuale di -2.8% dice già tutto. Peggiora sia versus il dato precedente di -2.0% che rispetto alla attese posizionate a -2.5%.
E’ chiaro che qualcosa non funziona nella produzione industriale e nell’economia UE e per altri indicatori economici.
Il +0.4% mensile supera il consensus posto a +0.3% e rigira in positivo lo scorso -0.4%.
insomma si è accesso un barlume di speranza ma ancora troppo tenue per dare certezze su una piena ripresa dell’economia europea.
Soluzioni troppo simili al passato
Ciò che avremmo voluto trovare tra le recenti news e notizie dall’economia sarebbe stato, in linea ideale, una serie di manovre da parte della BCE anche nel solco della discontinuità rispetto al passato.
Invece niente di tutto ciò: il cosiddetto bazooka della BCE si è rivelato semplicemente la ripetizione di mosse già viste.
Mosse che hanno sì evitato il deflagrare definitivo di una crisi finanziaria sistemica e su vasta scala ma che, nel prosieguo, a questo punto critico ci hanno condotto.
La massa monetaria di per sé non guarisce l’economia
Una massa ingente di denaro immesso nel sistema tramite il solo canale bancario che spesso lo trattiene per risolvere le proprie problematiche ereditate da una crisi mai interamente risolta da una BCE attenta a rilevare solo bond governativi.
Il tutto mentre la FED raccattava tutto quanto fosse in circolazione compresi bond e derivati tossici, ridando fiato alle stesse banche coinvolte e, più o meno direttamente, alle aziende coinvolte nella crisi.
La differenza di andamento del ciclo economico tra USA e UE ce l’abbiamo ogni giorno davanti.
Possibile che a Bruxelles e soprattutto Francoforte nessuno lo veda o lo voglia ammettere che queste news e notizie dall’economia sono preoccupanti?
E ora al posto di Draghi arriva la signora Lagarde che pare ancora più conservatrice…
Approfondimento
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