Da settimane ormai, specie dopo il taglio dei tassi, si paventa l’ipotesi di una recessione dell’economia USA.
Idea che continuiamo a trovare balzana visti i valori assoluti che ogni giorno i dati macroeconomici statunitensi esprimono.
Certo, talvolta le attese vengono deluse, in linea di massima si è un po’ scesi dai picchi di qualche mese fa ma da qui a parlare di recessione per l’economia USA ce ne corre.
Si parla di recessione negli USA a sproposito
La recessione è fatta e acclarata dopo tre trimestri di dati negativi a cominciare dal PIL.
PIL americano che tuttora viaggia sopra il +2%…a fronte degli 0,% di molte nazioni europee… ecco perché parlare di recessione dell’economia USA è addirittura grottesco.
Se gli americani rischiano la recessione allora vorrebbe dire che l’Europa è pronta per una grande depressione.
E, fin qua, uno scenario così apocalittico ci sembra alquanto improbabile pure per la fragile Unione Europea e i suoi stati membri.
Tra l’altro di là dall’oceano anche i dati odierni confermano il buon livello medio della situazione macroeconomica negli States.
Vediamo i dati principali.
Tabella principali dati macroeconomici odierni degli USA
Richieste di disoccupazione continua | 1.684K | 1.653K | 1.655K | ||||
Indice principali prezzi al consumo (Annuale) (Set) | 2,4% | 2,40% | 2,4% | ||||
Indice principali prezzi al consumo (Mensile) (Set) | 0,1% | 0,2% | 0,3% | ||||
IPC (Mensile) (Set) | 0,0% | 0,1% | 0,1% | ||||
IPC (Annuale) (Set) | 1,7% | 1,8% | 1,7% | ||||
Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione | 210K | 215K | 220K |
I due dati sulla disoccupazione riprendono ad annullarsi, uno positivo e uno inferiore alle attese ma pur sempre su livelli assoluti nei pressi dei minimi.
Quindi sul fronte occupazionale tutto rimane assolutamente tranquillo.
Pure i prezzi dormono,o meglio tendono a lievitare meno del previsto dando man forte alla FED nella sua politica espansiva che necessita di prezzi calmi per evitare di dover agire su una eventuale inflazione oltre i target.
Recessione parola abusata
In un’ era in cui tutto cambia e si muove molto velocemente una delle poche variabili che salvo cataclismi, necessita di tempo per ruotare dal positivo al negativo è proprio quella delle crescita economica.
Va da sé che allo stato attuale delle cose di recessione dell’economia USA non vi è assolutamente traccia.
Se qualcuno cerca di attribuire l’andamento poco brillante di Wall Street a una situazione recessiva in corso sbaglia.
Le Borse USA hanno semplicemente preso atto del fatto che nel momento in cui Powell ha parlato di mosse anticipate ha automaticamente innestato l’aspettativa di nuovi tagli al momento del bisogno.
Momento che evidentemente non è ancora arrivato.
Evidente dunque che i grandi operatori riserveranno il grosso degli investimenti alla fase in cui potranno spuntare le condizioni migliori per i propri finanziamenti.
Semplice no? Altro che recessione!