Pirelli e i dazi USA: quale effetto sul titolo?

Pirelli e i dazi USA una storia che potrebbe avere un impatto sul titolo minore di quello che ci si potrebbe attendere. Pirelli, dal 2015 controllata dal colosso cinese ChemChina, le vendite nel Nord America (area Nafta) hanno rappresentato nei primi sei mesi dell’anno il 21% del totale, contro il 44% dell’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), con lo stabilimento tedesco di Breuberg oggetto di ulteriori investimenti ancora nel 2017.

Al di la della correlazioni tra Pirelli e i dazi USA un ‘investitore deve trovare dei criteri che gli permettano di investire senza essere sopraffatto dal fiume incessante di notizie che circola sui mezzi d’informazione.

Per capire qualcosa in più su Pirelli siamo andati a guardare un sistema di ranking chiamato  Piotroski F-Score. Trattasi di un sistema di punteggio tra 1-9 che determina la forza finanziaria di un’azienda. Il punteggio aiuta a determinare se le azioni di un’azienda sono preziose o meno. Un punteggio di nove indica un titolo di alto valore, mentre un punteggio di uno indica un titolo di basso valore. Il punteggio è calcolato in base al rendimento delle attività (ROA), al Cash flow return on assets (CFROA), alla variazione del rendimento delle attività e alla qualità degli utili. È anche calcolato in base al cambio di marcia o leva finanziaria, alla liquidità e alla variazione delle azioni in circolazione. Il punteggio è determinato anche dalla variazione del margine lordo e dalla variazione della rotazione delle attività.

Nel caso specifico di Pirelli il Piotroski F-Score di Pirelli  è 6, per cui il titolo si colloca nella parte medio-alta del ranking.

Per concludere, secondo le comunicazioni della Consob, sul titolo sono aperte posizioni corte per una frazione della capitalizzazione pari all’1,39%.

Per una panoramica sugli articoli precedenti di Pirelli clicca qui.

Il giudizio degli analisti su Pirelli

Da inizio anno i sedici analisti che coprono il titolo hanno ridotto il loro prezzo obiettivo medio da 7,35€ a 6,06€  con una riduzione di circa il 30%. Tuttavia  il consenso medio è rimasto Outperform. Ad oggi il prezzo obiettivo medio è di 6,06€, per cui il titolo risulta essere, complice la discesa della quotazioni, sottovalutato del 18,5%. Nel caso dello scenario più pessimistico il titolo risulta essere sopravvalutato del 19,9%. Nel caso più ottimistico, invece, la sottovalutazione è del 46,5%.

Consenso medio OUTPERFORM
Numero di analisti 17
Prezzo obiettivo medio 6,06  €
Ultimo prezzo di chiusura 5,12  €
Spread / Prezzo obiettivo massimo 46,5%
Spread / Prezzo obiettivo medio 18,5%
Spread / Prezzo obiettivo minimo -19,9%

Analisi grafica e previsionale

Pirelli (PRC) ha chiuso la seduta del 5 ottobre in ribasso del 2,03% rispetto alla seduta precedente a quota 5,118.

La chiusura del 4 ottobre potrebbe aver ripercussioni molto importanti e negative per Pirelli. Come si vede dal grafico, quindi, la chiusura è stata inferiore al supporto in area 5,1756€. Si potrebbero, quindi, aprire le porte a un’accelerazione che porterebbe le quotazioni verso il I° obiettivo di prezzo in area 4,2731€. Il raggiungimento di questo obiettivo significherebbe aggiornare i minimi annuali. Chiusura giornaliere, poi, inferiori a 4,2731€ proietterebbero il prezzo di Pirelli verso il II° obiettivo di prezzo in area 2,8€.

Una ripresa del rialzo, invece, passa per chiusure giornaliere superiori a 5,1756€.

Pirelli e i dazi usa

Pirelli: proiezione ribassista in corso sul time frame giornaliero. La linea blu rappresenta i livelli di Running Bisector; la linea rossa i livelli de La Nuova Legge della Vibrazione.