Dazi Usa all’Europa: chi rischia in Italia?

dazi doganali

Il WTO ha deciso: i finanziamenti dei paesi Ue ad Airbus sono illegali. Quindi gli Usa possono imporre dazi all’Europa. Cosa rischia l’Italia?

La posizione della politica

Nei giorni scorsi il premier Giuseppe Conte aveva definito una possibile sentenza dell’ Organizzazione Internazionale del Commercio come qualcosa che avrebbe potuto fare molto molto male all’Italia. Oggi la decisione è stata effettivamente quella temuta: gli Stati Uniti potranno applicare dazi per 7,5 miliardi a merci europee. Immediata la reazione delle Borse del Vecchio Continente. Già sotto stress per i dati macro tedeschi preoccupanti, sono crollate tutte con perdite che, per Piazza Affari hanno raggiunto il -2,87%.

Il casus belli

Tutto nasce dalla controversia che ormai da 15 anni sta ponendo Washington contro l’Europa. Nello specifico si tratta dei finanziamenti da parte delle nazioni europee verso Airbus. Finanziamenti che anche Washington ha applicato alla sua compagnia aerea, Boeing. Il problema più annoso però riguarda l’italia, la cui economia è particolarmente esposta all’export, soprattutto verso gli Stati Uniti con il suo pregiato made in Italy. E non solo. Infatti nubi oscure si addensano anche verso il settore dei veicoli. Nel 2018 il mercato americano ha aperto la porta all’equivalente di 9 miliardi di euro di veicoli dall’Europa (+3,2% sul 2017). Importante, tra le varie voci, anche la meccanica strumentale (+5,6% dal 2017) con 8 miliardi. Solo al terzo posto il settore agroalimentare. Seguono a ruota: abbigliamento (+1,9%) e prodotti farmaceutici.

Dazi: i numeri di Coldiretti

Coldiretti annuncia: 436 milioni di euro l’anno gli acquisti per l’olio nel 2018 e 273 milioni per il formaggio. In quest’ultimo caso il secondo mercato per Roma, dopo quello tedesco. Ma non è solo il settore agroalimentare ad essere colpito: in forse anche quello del settore ricambi auto con dazi che potrebbero riguardare circa 100 miliardi di merci. La decisione definitiva si avrà solo dopo il 13 novembre. Il paradosso? Nel 2020 il Wto si dovrà pronunciare su una situazione speculare, ovvero i finanziamenti degli Usa a Boeing, finanziamenti che, secondo la denuncia dell’Ue sarebbero illegali. Ma per allora è molto probabile che la diatriba tra le parti si sia già inasprita. Oppure, nel migliore dei casi, già risolta.