Banche centrali: quali saranno gli effetti sui mercati dei recenti meeting?
La chiusura serale di venerdì 20 settembre ci induce a pensare che molti operatori stiano tifando se così si può dire per un ribasso sui mercati dopo i rialzi sulle aspettative rivolte alle banche centrali.
Il classico sell on the news che tante volte ha colpito di sorpresa gli operatori meno avveduti.
Ma sarà possibile un vero ribasso?
Probabilmente NO!
La montagna di liquidità in arrivo dalla banche centrali solo in parte finirà nel percorso del credito.
Checché ne dica Mario Draghi è sempre stato così’ da anni.
E quindi questo fiume di denaro si riverserà man mano sui mercati in cerca di remunerazione.
E coi bond prossimi allo zero l’azionario sarà il bacino principale di raccolta
La casa Bianca come freno
Ugualmente la sensazione è che alla Casa Bianca non vogliano che le Borse e l’economia sfruttino troppo velocemente le cartucce messe a disposizione da parte delle banche centrali.
Quindi è lecito attendersi mercati in grado di tenere ma senza strappi vertiginosi.
In caso di eccessi rialzisti è normale credere che poi ci penserebbe Trump a lanciare qualche bomba in grado di frenarli…almeno fino alla prossima campagna elettorale!
Gli argomenti a disposizione di Trump per condizionare il sentiment dei mercati non mancano.
Dai dazi con la Cina alle tensioni mediorientali e con l’Iran in particolare, il Presidente degli USA ha solo l’imbarazzo della scelta su come frenare eventualmente i bollenti ardori delle Borse.
Le stesse prese di posizione sulle banche centrali da parte di Trump ci indicano come il Tycoon americano sia in una fase di forzatura che ben poco attiene alle reali condizioni dell’economia americana.
Banche centrali: quanto tempo perché la liquidità entri in circolo?
Considerato che poi le banche centrali erogano su domanda e che non siamo nemmeno lontanamente vicini alle urgenze di 10 anni fa bisognerà poi vedere la tempistica con cui questa fiumana di euro e dollari entrerà realmente in circolazione.
Tra l’altro il TLTRO europeo prevedrebbe dei vincoli sull’utilizzo in forma di credito di buona parte dei danari ottenuti.
Vi è dunque anche il rischio che parte significativa dello stanziamento della BCE resti inutilizzato e tra l’altro non vi è notizia di un piano B…
per le Borse quindi esistono, sì, oggettive “garanzie” di una diga monetaria potente ma non per questo abbiamo probabilità certe di immediate esplosioni rialziste.