C’è chi, con l’annuncio della banca centrale Usa, ha deciso di adottare strategie precise sui bond. Alti, invece, di bond non ne vogliono proprio sentir parlare.
La situazione delle banche centrali
Ieri la Banca Centrale Americana ha deciso di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base punto una decisione che ha confermato la tendenza di tutti gli istituti centrali verso una politica accomodante. Per molti, però, le parole del numero uno della Federal Reserve sono state anche la conferma, seppur indiretta, delle pressioni politiche da parte del presidente statunitense Donald Trump. Ad ogni modo resta comunque un panorama di rendimenti molto scarsi ovunque.
Bond? No, grazie
Per questo motivo il CEO di DoubleLine Jeffrey Gundlach ritiene che non sia una buona idea investire sui bond. Le crescenti paure su un possibile rallentamento economico globale hanno spinto i rendimenti del Tesoro a raggiungere i minimi storici alcune settimane fa, rendimenti che, secondo il guru delle obbligazioni, non diminuiranno quest’anno. La conferma dei suoi timori arriva dai numeri. Il rendimento del Treasury ha superato l′1,5% ad agosto, mentre il rendimento dei titoli del Tesoro a 30 anni sono scesi al di sotto del 2%.
Anche da JP Morgan si parla di bond, in particolare con il Bond Bulletin di J.P. Morgan asset management che guarda ai titoli obbligazionari high yield e investment grade dei mercati emergenti. Cosa guardare per capire come sta evolvendo la situazione? Da JP Morgan suggeriscono 3 punti: fondamentali, valutazioni quantitative e fattori tecnici.
La view di JP Morgan
Nel primo caso si tratta di quanto risultato dalla lotta tra la guerra commerciale e le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali. Due spinte opposte che potrebbe comunque portare gli emergenti, secondo la banca, ad una crescita del 4,4% nel 2020. Per quanto riguarda le valutazioni quantitative, i rendimenti sono stati forti, soprattutto per i titoli di Stato investment grade (+4,4% da inizio trimestre). Terzo elemento da valutare: i fattori tecnici. Buoni gli afflussi di capitali negli ultimi tempi anche se in fase calante. Indubbio che nella valutazione dovrà comunque essere vista l’azione delle banche centrali. L’accomodamento monetario, infatti, porterà ad un calo del rendimento e, parallelamente, ad un aumento del prezzo, in particolare per quelli con più rischio, in virtù di una ricerca del rendimento.
Approfondimento
Articoli precedenti sull’argomento