Le prime due settimane di settembre sono state sfavillanti per JP Morgan. Il titolo bancario ha mostrato una forza straordinaria, attestandosi su livelli davvero interessanti. Nella presente analisi cercheremo di comprendere i motivi di questo rally e soprattutto se il gigante delle Banche americane sarà in grado di mantenere il ritmo.
Un’istituzione tra i titoli bancari americani
JP Morgan Chase & Co. è una società americana che si occupa di servizi finanziari con sede nel cuore di New York. Fondata nel 1799 come Bank of the Manhattan Company, è considerata insieme a Bank of America, Citigroup e Wells Fargo, la quarta banca più importante degli Stati Uniti. Un primato che esce fuori anche dai confini statunitensi, attestandosi sesta nella classifica mondiale per patrimonio consolidato.
Dalla fusione all’espansione dei servizi
Nel 2000 Chase Manhattan Corporation si è fusa con JP Morgan & Co. e da allora possiamo dire che è nata società attualmente riconosciuta come JP Morgan. Proprio grazie a tale fusione, la compagnia può vantare una gamma ampissima di servizi, come l’investment e private banking e l’asset management. Il marchio Chase ha conservato il suo valore operativo essendo utilizzato per il settore bancario commerciale e quello delle carte di credito.
La crisi del 2008 e la condanna per i subprime
Durante la crisi finanziaria del 2008 JP Morgan attraversò il periodo forse più buio della sua storia, subendo delle perdite finanziarie di enorme portata che la indussero al fallimento. Il motivo sostanzialmente fu lo scoppio della bolla immobiliare e dell’insolvenza rispetto ai mutui ipotecari che garantivano titoli e strumenti derivati, rispetto a cui la banca aveva una fortissima esposizione. Nel 2011 due grossi nomi furono denunciati per truffa e nel 2012 fu denunciata dal governo federale perché ritenuta responsabile di tutto ciò che era avvenuto.
L’andamento del titolo JP Morgan
Analizzando il grafico del titolo ci si aspetterebbe di vedere un tonfo dopo il 2008. Ma in realtà l’andamento non è mai stato progressivo, poiché già nel 2000, dopo la fusione, il titolo crollò quasi del 200% arrivando due anni dopo ad una quotazione di 18$. Soltanto dal 2012 in poi gli analisti hanno assistito ad un trend rialzista che si è protratto fino ai giorni nostri.
Sul time frame annuale notiamo un andamento analogo, ovvero non lineare. Dallo scorso dicembre al massimo del 13 settembre scorso la variazione percentuale è stata del 30%, di cui gran parte proprio negli ultimi 15 giorni.
I motivi del recente rally
È indubbio che quasi il 15% di guadagno in due settimane sia tanto ed è probabile che le cause siano da trovare in convergenze di eventi macroeconomici ed eventi geopolitici. In primis, le preoccupazioni degli analisti per una possibile recessione sembrano essersi affievolite, “dando maggiore aria” al titolo JP Morgan a causa di prospettive non recessive. Oltre a ciò, la leggera ripresa dei rendimenti dei titoli di stato, che ha fatto aumentare i margini di guadagno sulle commissioni, ha dato sicuramente un’ulteriore spinta.
Potrà durare abbastanza il trend?
È abbastanza improbabile che un trend così rialzista possa durare a lungo per un titolo azionario come JP Morgan e le motivazioni sono sostanzialmente legate alle contingenze economiche. Una tra tutte la curva dei rendimenti. I fattori che hanno scatenato le performance recenti tenderanno a normalizzarsi e da un punto di vista dell’analisi storica, questo pone difficilmente le basi per ulteriori rialzi futuri.