Le riforme necessarie all’Italia

Le riforme

Tutti parlano di svolta ma quali sono le riforme da fare per far svoltare l’Italia? Vista la caotica situazione politica che periodicamente si crea in parlamento con Governi che non riescono a completare un mandato si può dire che la prima delle riforme necessarie sia quella della legge elettorale.

Le riforme: il sistema maggioritario

Un bel sistema maggioritario che premi il primo partito alle elezioni con una maggioranza assoluta farebbe risparmiare all’Italia ben più dello sbandierato taglio dei parlamentari.

Taglio certamente da fare, tanto più visto quello che costano ma certamente non risolutivo di determinate dinamiche di crisi politiche che periodicamente si ripetono.

E sono mesi e mesi persi ogni volta per trovare la quadra politica(maggioranza) e successivamente discussioni e perdite di tempo per ogni passaggio al voto spesso anche il più banale.

E che la maggioranza sia giallo-verde, giallo-rossa o qualsiasi altra combinazione di colori la questione non cambia.

Prima della FLAT TAX la Premium TAX

La FLAT TAX per partite IVA e simili è senz’altro una buona idea che può favorire la ricreazione di quel ceto medio che tanto fa sentire la sua mancanza all’economia domestica.

A nostro parere però verrebbe prima un altro intervento fiscale da noi proposto da tempo su ecoeconomia.

Da oggi gli diamo anche un nome: Premium TAX.

Con Premium Tax intendiamo un sistema di abbattimento progressivo delle aliquote fiscali per le aziende che mantengono costanti i posti di lavoro nel tempo.

Senza tagli e cassa integrazione.

Ulteriori tagli fino ad una aliquota minima da predefinire debbono essere applicati alle aziende che incrementano i posti di lavoro stabili.

Quello che lo stato non incassa da una parte è evidente che viene recuperato dall’altra sia con le tasse sulle buste paga sia nel ciclo dei consumi.

Reddito di cittadinanza sulle assunzioni

In Italia si è ormai creato lo spazio nemmeno utilizzato per il reddito di cittadinanza.

Per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani e persone vicine alla pensione (3 anni come la durata del reddito di cittadinanza) lo stato erogherà i 750 euro all’azienda che assume in defalcazione dai costi della busta paga ordinaria.

Si dovrà evitare quindi  il trauma per le aziende al termine dei tre anni.

Quindi per i giovani la “degressione” graduale della contribuzione avverrà in ulteriori  5 anni.

Il giovane che usufruisce di questo ingresso facilitato rinuncerà per 5/8 anni agli scatti salariali salvo acquisisca sul campo una promozione per meriti all’interno dell’azienda cosa  che normalizzerebbe il suo percorso.

Fermo restano l’intervento statale per i primi 3 anni.

Le riforme: cassa integrazione e interventi statali all’inglese

Ogni intervento statale a favore di un’azienda dovrà avvenire sotto-forma di aumento di capitale.

Non può esistere che le aziende, specie grandi, scarichino sulla collettività sotto forma di cassa integrazione le annate negative e si tengano interamente gli utili in quelle negative.

Ogni euro versato dallo stato sotto forma di cassa integrazione dovrà essere recuperato tramite specifici aumenti di capitale che attribuiscano allo stato quote societarie in ragione dei capitali utilizzati per sostenere l’azienda privata.

Vera lotta all’ evasione

Quando la Confindustria propone una nuova tassa sui contanti mi viene da pensare che ci sia qualcos’altro da cui distogliere l’attenzione…

Detto questo una lotta all’evasione seria non può non partire dai rimborsi IVA che per miliardi di euro ogni anno sono completamente fasulli!

Aziende che vanno e scompaiono come noccioline nella gabbia delle scimmie non possono restare sistema come accade attualmente.

Inutile sventolare la lotta fiscale con gli scontrini del caffè… certo anche i baristi e i commercianti o artigiani in genere con la Flat tax dovranno fare i bravi ma le vere sacche di evasione sono quelle dell’IVA.

…segue

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