Fra poche ore Jerome Powell parlerà in pubblico.
Come quasi sempre un po’ prima del Meeting FED (18 settembre) il CEO si diverte a parlare e semmai sparigliare le carte.
Che è esattamente quello che ci aspettiamo anche stasera.
In che senso?
Nel senso che il buon Jerome potrebbe decidere che le Borse sono risalite troppo in fretta vicino ai massimi storici e che quindi una scrollatina ci sta.
D’altronde due delle tre opzioni verbali di Powell sono più o meno ribassiste.
Powell parla: tre opzioni per il suo discorso
1 La prima opzione è quella che cataloghiamo come Toro.
Ovvero un Powell che confermi con un discorso lineare e diretto almeno due tagli da 0.25% a breve e se necessario (SIC) anche altri successivamente.
In questo caso qualche operatore potrebbe, forse, realizzare qualcosa nel breve ma poi un simile discorso finirà per portare denaro sui mercati azionari.
E anche velocemente.
2 La seconda via è quella di rappresentare una FED chiusa a riccio che metta in discussione ogni possibile taglio del costo del denaro,.
Financo mettere in dubbio quello di settembre che gli analisti danno al 90% per scontato.
Quasi inutile precisare che in questo caso (a cui diamo massimo il 15% di probabilità di realizzarsi) la reazione dei listini sarebbe pessima con un crollo dei prezzi pressoché immediato.
3 La terza opzione è quella cui diamo maggiore credito.
In questo caso vedremo in azione un Jerome Powell possibilista ma non chiaro sui tempi e le dinamiche dei tagli dei tassi in arrivo.
Magari farà una concessione sul primo ormai quasi definito ma per il resto nebbia…
Al verificarsi di questa ipotesi ci si potrà attendere una reazione nervosa delle Borse che probabilmente entreranno in una fase di fibrillazione controllata almeno fino al Meeting FED fissato per il 17 e 18 settembre prossimi.
Avremmo davanti quindi praticamente quasi due settimane di nervosa attesa.
Con l’auspicio che poi, nel Meeting, Powell e soci facciano chiarezza, non tanto e solo per l’eventuale mini-taglio programmato, quanto sulle mosse successive.
Anche i grandi operatori finanziari programmano…e il costo del denaro per chi lavora a leva non è certamente variabile secondaria.
Approfondimento
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