Azionario USA ad una svolta?

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Dove va l’azionario USA dopo il passaggio di forza relativa a favore dell’oro?

Ho evidenziato, in precedenti articoli, un passaggio storico di forza relativa a favore dell’oro, a discapito di Dow Jones e S&P 500.

Tale passaggio deve essere confermato in chiusura del mese di agosto, ma non significa necessariamente inversione del trend rialzista di lungo termine.

Altra questione è, pertanto, ritenere che il trend dell’azionario USA si sia invertito.

Quali sono, pertanto, le prospettive del comparto azionario USA?

In questo articolo esaminiamo in particolare la situazione tecnica e proiettiva dello S & P 500, premettendo un’analisi sulla situazione macroeconomica del paese.

Economia a stelle e strisce: quali scenari per l’azionario?

Certamente la fase espansiva del ciclo economico statunitense, che ancora caratterizza gli USA, sarà ricordata come una delle più lunghe della storia.

Ma quali sono i fattori che l’hanno determinata?

Come sostengo da tempo, volendo semplificare i meccanismi economici, possiamo ricondurre il principale motore di un sistema economico alla massa monetaria.

Da intendere come un carburante.

Più ne gira, maggiore è la capacità espansiva di un paese.

Tra i fattori che negli USA hanno favorito l’espansione della base monetaria, principalmente la politica fiscale espansiva e la politica monetaria.

Da tempo, sostengo la possibilità, come ricetta di politica economica, di stampare denaro da considerare direttamente proprietà statale, senza correlata emissione di titoli del debito pubblico.

Per limitare il rischio inflazione, correlando questa entità al controvalore della massa monetaria già circolante.

Ovviamente, ben sapevo che contrasterebbe con i principi anche giuridici dei due principali sistemi occidentali, quello USA e quello dell’eurozona.

E che per legalizzarlo si dovrebbe passare da una riforma di tali sistemi.

In entrambi i casi, tutto viene demandato alle banche centrali, dietro correlata emissione di titoli del debito pubblico, per la Fed, e dietro acquisti di titoli sul secondario per la BCE.

Pertanto, un sistema che consentisse una nuova forma di sovranità monetaria totale a favore dello Stato, cioè lo stato decide se stampare denaro di sua diretta proprietà, senza indebitarsi, pur entro determinati quantitativi, era da considerare illegittimo, in base a quanto so di tali sistemi giuridici.

Tuttavia, e non nascondo al riguardo un qualche stupore, pare che segretamente questa ricetta economica, come da parte mia ideata, sia stata adottata in diversi paesi, tra cui USA, Inghilterra, e Svizzera.

Come si fa a capirlo?

Molto semplicemente, confrontando l’incremento di massa monetaria in un determinato lasso temporale con le emissioni di titoli di Stato.

E’ del tutto evidente che se uno Stato si indebita per 20, ma la massa monetaria circolante aumenta di 30, quel 10 in più dovrà pur provenire da qualche parte.

Diventa  quindi quanto meno legittimo il sospetto che in base ad accordi segreti tra banche centrali e stati, alcuni di questi abbiano goduto di un incremento di base monetaria, non pagato con indebitamento aggiuntivo.

E, a quanto pare, la ricetta ha funzionato.

Peraltro anche in termini di contenimento delle dinamiche inflattive.

Tuttavia, non bisogna pensare che un ciclo economico possa solo e sempre essere espansivo.

E, come noto, molte aziende USA hanno utilizzato le maggiori risorse disponibili per operazioni di buy back, invece che per espandere la propria capacità produttiva.

Pare, quindi, che per diversi motivi si vada quanto meno verso un rallentamento, come evidenziato dall’andamento dell’indice Pmi manifatturiero.

Tale indice denota il livello dell’attività economica, e se stabilmente sotto 50 indica recessione.

Dai massimi del 2018 è progressivamente sceso, sino a tendere sotto quota 50, negli USA, in Germania è da tempo sotto tale livello, come peraltro nell’ambito dell’eurozona più in generale.

Non a caso, Powell solo recentemente ha deciso un ribasso dei tassi, quando tale indice ha puntato verso quota 50.

Tale trend, unitamente all’inversione della curva dei rendimenti anche tra scadenza biennale e decennale, non depone a favore di un rilancio dell’economia USA.

E’ quindi prevedibile quanto meno un rallentamento.

Ma con quali ripercussioni sulle Borse sul lungo termine?

Al momento, il trend di lungo è ancora intatto.

Anche se potenzialmente, anche in base ad alcune proiezioni appunto di lungo termine, i massimi raggiunti potrebbero segnare una svolta.

Cioè i massimi di lungo potrebbero già essere alle nostre spalle.

Il trend comunque resterà rialzista di lungo sino a che non vengano rotti determinati supporti.

In particolare occorre monitorare per lo S & P 500 la chiusura di settembre.

Se inferiore a 2728, scatterà un primo alert di potenziale inversione.

Azionario di breve e medio termine

A partire dal 26 agosto scadevano diversi setup, proiettati da tecniche diverse.

In particolare il 26 agosto scadeva intanto un setup astrale proiettato da un metodo di Gann.

In base a tale metodo, possiamo suddividere l’anno solare approssimando, come numero di giorni, il numero di 360, che rappresentano gli angoli di un cerchio completo, pattern spesso usato da Gann.

Possiamo quindi vedere quale distanza intercorre, osservando determinate angolature, tra date di minimi e massimi rilevanti, come i 90 gradi, i 45, o i 240.

Non a caso, quelle angolature ritenute rilevanti solitamente in ambito astrologico, come le opposizioni, i sestili, etc.

Proprio come in questo caso, in quanto la data del 26 agosto si poneva a 240 gradi, rispetto al minimo del 26 dicembre.

Un’angolatura definita trigono.

Sulla stessa data convergeva anche un setup daily di magic box.

In ottica settimanale, un quadrato di range di Gann proiettava come setup temporale la scorsa settimana.

Mentre secondo il metodo Top or bottom questa settimana rappresenta un setup di potenziale bottom.

Siamo quindi in presenza di setup temporali che in parte si sovrappongono.

A ben osservare, notiamo che il minimo, raggiunto sin dal 5 agosto, peraltro in corrispondenza di un target di prezzo di magic box, ha poi dato luogo ad una dinamica sostanzialmente laterale, sino a giungere ai setup proiettati.

Possiamo quindi dire che questa settimana assume un ruolo decisivo.

O di inversione rialzista,secondo la posizione assunta dalla chiusura rispetto alla apertura ed al punto mediano dell’escursione minimo/massimo, oppure di continuazione ribassista o laterale.

In caso di mancata inversione, probabile la prosecuzione del trend di medio in corso almeno sino a metà settembre.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Approfondimento

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