EIF: la nuova frontiera dei Fondi Indicizzati

fondi EIF

Oggi analizziamo un nuovo modo di intendere i Fondi Indicizzati che si sta facendo largo tra gli investitori, ovvero gli EIF (Enhanced Index Funds), appunto Fondi Indicizzati Avanzati. Come accade sempre più spesso, l’essere umano quasi fosse un obbligo, tende a creare una versione avanzata di qualcosa. Può accadere per le auto e le moto, con le cosiddette customizzazioni, oppure con la propria casa, con implementazioni tecnologiche. Tutto ciò sempre nell’ottica di un continuo miglioramento. Ebbene anche nel campo degli investimenti, la moda del “modello avanzato” non si è fatta attendere.

Cosa sono gli EIF?

Partiamo dal concetto fondamentale: i fondi indicizzati avanzati non sono assolutamente Index Funds standard. Per chi fosse a digiuno di Fondi Indicizzati, rimandiamo al nostro precedente articolo, ma sostanzialmente possiamo riprendere una semplice definizione: un Index Fund è un fondo a gestione passiva che ha l’obiettivo di replicare un indice. Ebbene se partiamo da questa base possiamo evidenziare alcune sostanziali peculiarità degli EIF che li differenziano dagli Index Funds.

Strategia di investimento non passiva

Uno dei vantaggi acclamati degli Index Funds tradizionali è la loro gestione passiva. Gli EIF, invece, hanno una gestione che non è propriamente passiva, in quanto non si limitano a tracciare semplicemente l’indice di riferimento, ma puntano a batterlo. Le conseguenza di questo mix evidentemente, sono costi di gestione più alti e negoziazioni non sistematiche.

Il coefficiente di rischio dei Fondi Indicizzati Avanzati

Anche se gli EIF nascono con l’obiettivo di avere un equilibrio tra gestione passiva e gestione attiva con tutto ciò che ne può derivare, il fattore rischio è sicuramente maggiore. Nell’ottica di prestazioni maggiori, alcuni EIF possono puntare anche su titoli che non si trovano nell’indice di riferimento e, anzi, addirittura adottare strategie di investimento quali leve e derivati.

Metodologie di ponderazione diverse

Altra peculiarità degli EIF è rappresentata da una diversa ponderazione dei titoli di riferimento. In poche parole, mentre i fondi indicizzati standard puntano a dare peso maggiore ad un titolo con maggiore capitalizzazione, nella versione “Enhanced” accade che il peso venga calcolato sulla base di misurazioni algoritmiche, relative ad esempio ai guadagni o alla forza e ai rialzi del titolo.

Un controllo delegato agli algoritmi

Molto interessante è proprio l’impossibilità di un Fondo Indicizzato Avanzato di adottare strategie di investimento completamente attive, a causa di un complesso calcolo algoritmico. In sostanza, secondo l’impostazione dell’algoritmo, non è possibile che il fondo contenga meno dell’80% dei titoli dell’indice inizialmente scelto come riferimento. E questo ovviamente riduce il rischio.

In conclusione, essendo una tipologia di Fondi Indicizzati non molto conosciuta, conviene sempre valutare con attenzione un eventuale investimento. Proprio perché, pur essendoci una sorta di miscelazione tra gestione attiva e gestione passiva, il fattore di rischio, dopotutto, è abbastanza elevato.