Tesla: conviene puntare sul titolo a Wall Street?

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Il settore automotive negli Stati Uniti è in un periodo molto particolare. L’indice di riferimento Nasdaq OMX Global Automobile su base annua ha perso più del 16%. Le ultime trimestrali per le maggiori compagnie automobilistiche hanno confermato lo stato di salute non ottimale per questo segmento di mercato. Nissan Motor  Company ha perso oltre il 2%, dopo l’annuncio di un calo dei profitti del 90%. Lo stesso dicasi per Daimler con un outlook negativo e una perdita di più di un miliardo è mezzo. General Motors non è da meno e al momento si trova lontano rispetto al suo massimo annuale di 40$% del 24 luglio scorso.

Grafico del Nasdaq OMX Global Automobile Index

La situazione nel Vecchio Continente

Ampliando la visuale della nostra analisi, anche l’Europa mostra come il settore automotive non sia in gran forma. Per l’Associazione europea dei produttori di automobili, ACEA, le immatricolazioni delle auto nel 2019 avranno una flessione dell’1%, rispetto a stime tutt’altro che negative. Del resto anche dando uno sguardo all’indice STOXX Europe 600 Automobiles & Parts, ci rendiamo conto dell’evidente crollo da inizio maggio.

La sfida dell’elettrico: Tesla

Un pensiero comune è quello che vede tutte le automobili del futuro completamente elettriche. Una sfida raccolta da Elon Musk, il fondatore di Tesla Inc. (TSLA), azienda quotata sul Nasdaq. Musk è un personaggio eccentrico, multimiliardario, fondatore e co-fondatore di alcune tra le realtà più innovative del mondo, tra cui SpaceX, Neuralink, The Boring Company, PayPal e OpenAI. Con un patrimonio netto di più di 20 miliardi di dollari è al cinquantunesimo posto nella classifica di Forbes.

Investire su Tesla?

Cominciamo col dire che Tesla è quotata sul Nasdaq, indice dei tecnologici, e quindi rispetto alle altre case automobilistiche ha già una differenza di benchmark di riferimento. E, viste le performance, forse tutto sommato meglio così, perché il paragone con competitors su un indice diverso, avrebbe portato il titolo ad essere eletto il peggiore del 2019.

Grafico del titolo azionario Tesla

Analisi del titolo

È abbastanza evidente che Tesla si trovi in grossissime difficoltà a Wall Street. In controtendenza rispetto al trend a cui abbiamo assistito su altri titoli e indici dal crollo di dicembre, la società di Elon Musk non si è più ripresa. Il 3 giugno di quest’anno ha segnato il suo minimo storico dal 2016, arrivando ad essere quotata 176 dollari, che rispetto ai 379$ di dicembre equivalgono ad una perdita del 53%. Al momento si trova in area 234, dopo il brevissimo exploit di fine luglio.

Le possibili cause del crollo

A livello globale gli investitori sono molto attenti a questo titolo. Addirittura il CEO di Oracle è diventato il secondo più grande investitore di Tesla, acquistando tre milioni di azioni. Ma la fiducia di alcuni investitori non basta. Gravano sul titolo molti fattori, tra cui i ritardi sulle consegne. Va inoltre menzionato un fattore tutt’altro che da sottovalutare, come la pressione dei competitors che con i loro grossi nomi si stanno pian piano affacciando all’elettrico puro.

Insomma, con queste premesse, il titolo Tesla dal punto di vista tecnico ha una consistente debolezza e anche gli analisti non hanno assolutamente un outlook positivo.

Quando acquistare il titolo in ottica buy and hold?

Solo con una chiusura mensile superiore ai 296,17$.