Donald Trump ha deciso: meglio rendere i mercati imbufaliti ora che si è a quasi un anno e mezzo dalla campagna elettorale che ritrovarsi gli indici decotti quando a lui serviranno al top per confermare la sua elezione.
Una scelta drastica ma anche radicale e per quanto non condivisibile/comprensibile.
Pare che i suoi economisti gli abbiano spiegato che solo con tagli drastici da parte della FED si poteva pensare di arrivare alle elezioni con Borse ed economia USA ai massimi livelli.
Il risicato taglio effettuato da Powell dello 0,25% ha scatenato la Casa Bianca che ha immediatamente riacceso il turbo della guerra sui dazi con la Cina.
A poco valgono diversi dati macroeconomici positivi per calmare quotazioni che in alcuni momenti paiono allo sbando.
Un quadro in stile ai vecchi tempi in cui le Borse si muovevano libere dai sostegni monetari.
Oggi dopo diverso tempo assistiamo a mercati imbufaliti.
E inoltre ai tempi le Borse avevano nell’obbligazionario un competitor ora spento dai tassi a zero o poco più.
Vediamo comunque i dati macroeconomici USA di giornata.
Tabella principali dati macroeconomici USA di giornata
Buste paga del settore non agricolo (Lug) | 164K | 164K | 193K | ||||
Libri paga non agricoli privati (Lug) | 148K | 160K | 179K | ||||
Saldo della bilancia commerciale (Giu) | -55,20B | -54,60B | -55,30B | ||||
Tasso di disoccupazione (Lug) | 3,7% | 3,70% | 3,7% | ||||
Ordinativi alle fabbriche (Mensile) (Giu) | 0,6% | 0,8% | -1,3% | ||||
Sentimento d’aspettativa dei consumatori del Michigan (Lug) | 90,5 | 90,3 | 90,1 | ||||
Indice di fiducia del Michigan (Lug) | 98,4 | 98,5 | 98,4 |
Tra l’altro come vediamo in tabella non è che i dati macro odierni abbiano brillato.
Sì, molti sono su valori assoluti record ma diversi hanno bucato al ribasso le aspettative.
Per calmierare mercati serviva ben altro.
La disoccupazione al 3.7% in linea con le attese e le buste paga altrettanto sono poi state circondate da diversi segni di cedimento, seppur limitato, rispetto al consensus.
Pur migliorando rispetto a un mese fa hanno deluso per esempio sia gli ordinativi di fabbrica che i libri paga non agricoli.
Così come anche i dati della fiducia si sono compensati, di fatto annullando ogni potenziale effetto benefico.
Mercati fino al prossimo Tweet
Considerato che la FED si riunirà la prossima volta soltanto il 17/18 settembre i casi sono due.
- Trump confida con questo sconquasso di smuovere Powell in un intervento di taglio dei tassi straordinario.
Ipotesi che riteniamo improbabile salvo un vero e proprio collasso delle quotazioni. - The Donald ha evidentemente raggiunto il proprio scopo di fare scendere un po’ i mercati e creare quel minimo di ansia che ne impedirà una rapida risalita.
A questo punto magari inietterà nel sistema qualche Tweet più accomodante verso la Cina.
Me li aspetto con l’S&P500 intorno a 2900…
E gli operatori tranquillizzati sospenderanno le vendite senza strafare con gli acquisti in attesa del meeting FED di fine estate.
Incontro nel quale Trump e le Borse verosimilmente passeranno all’incasso del 2° taglio dello 0,25%.
Esattamente come voluto fin dal principio.