Lunedì andrà ad aprirsi una settimana chiarificatrice per mercati ed economia.
Avremo infatti la pubblicazione di una serie di dati nodali su temi che rappresenteranno il bivio tra conferme di crescita (specie negli USA) e criticità serie (specie in Germania e area UE).
Le banche centrali sono e restano vigili ma, nel caso di dati particolarmente negativi, non possiamo escludere qualche picco di volatilità tipico delle fasi in cui i mercati sono sui massimi
Fermo resta comunque il trend di fondo rialzista.
Avvio di ottava con immediato test sulla Germania e la sua produzione industriale
L’avvio di settimana dovrà subito dare risposte esaurienti sullo stato di salute della industria tedesca da molti considerata, a torto o a ragione, la locomotiva d’Europa.
Gli ultimi deludenti dati cercheranno ora una smentita che gli analisti posizionano a un cauto +0.4% comunque significativo dopo il recente -1.9%.
Dato foriero di volatilità se negativo, porre attenzione sui mercati!
Della bilancia commerciale tedesca si preoccuperanno più i governanti di Berlino che non le Borse. Passiamo oltre.
Italia, USA e Gran Bretagna al centro dei mercati
La giornata di martedì ci incuriosisce perché in mattinata vedremo il dato sulle vendite al dettaglio in Italia.
Se anche in questo caso avremo un numero in linea col consensus o meglio ecco che il ruolo di Cenerentola che Bruxelles tende da tempo ad affibbiare all’Italia risulterà ancora più stonato.
Come peraltro sta ricordando lo spread in deciso calo.
Nel pomeriggio il dato sull’occupazione USA tramite i numeri dei JOLTs ci richiameranno ancora una volta la diatriba tra FED e Trump.
Certo, pensare che un Presidente USA possa gradire un dato di seppur marginale arretramento per favorire le mosse della FED finalizzate a … fatti suoi…
Non è bellissimo!
La giornata di mercoledì ci chiarirà, col PIL britannico in uscita, quanto questo tira e molla sulla BREXIT sta penalizzando l’economia di Sua Maestà.
Chiusura di ottava con la BCE in movimento? Mercati allerta
La giornata di giovedì vedrà la pubblicazione delle minute della BCE.
Non sono attese mosse al momento salvo eventi particolari.
Ma dalle minute forse si potrà iniziare capire di cosa parla Draghi quando ripetutamente spiega di una BCE pronta a fare tutto quanto necessario per sostenere l’Europa.
E imercati saranno molto in campana su questi passaggi o intendimenti della BCE se finalmente chiariti.
I consueti dati sulla disoccupazione USA non saranno driver per Borse e i mercati se non nell’eventuale ipotesi che confermino una negatività già anticipata dai JOLTs di cui sopra…
Il colpo di coda che potrebbe rialzare le Borse se si fosse rivelata una settimana un po’ birichina potrebbe arrivare nel finale.
Ovvero venerdì pomeriggio quando la FED andrà a chiarire, col consueto pragmatismo, la propria politica monetaria con la pubblicazione di un apposito report.
I dati sull’inflazione del primo pomeriggio saranno così un semplice step intermedio verso l’appuntamento coi veri intendimenti della Banca Centrale americana.