Cosa deciderà la BCE il 6 giugno?

Cosa deciderà la BCE il 6 giugno

Si avvicina la data del meeting mensile e come sempre ci si interroga su cosa deciderà la BCE il 6 giugno.

La situazione critica sulle Borse sta rientrando, quindi difficilmente da questo lato verrà tenuta in considerazione la necessità di interventi extra rispetto al TLTRO fissato per settembre.

Tra l’altro la BCE ha sempre confermato un certo distacco verso le sorti dei mercati.

Cosa deciderà la BCE il 6 giugno? Inflazione assente…

Draghi ha più volte riaffermato che, a differenza della FED, la missione della BCE è più limitata.

Sostanzialmente i compiti della BCE sono incentrati sul controllo dell’inflazione.

E da questo lato tutto tranquillo, nel senso che l’inflazione è assolutamente sotto controllo.

Quindi la BCE non ha motivo di intervenire… o forse non è così?
In realtà il trend dell’inflazione risulta addirittura in calo e ciò non è un buon indicatore per le economie europee.

Nuova massa monetaria potrebbe aiutare una dinamica più vivace.

Ma dubitiamo che sarà così, tanto più che la BCE adotta come unico canale di distribuzione di moneta quello bancario e lì spesso la nuova moneta si ferma, utilizzata per far fronte ai problemi vari delle istituzioni finanziarie.

E l’economia reale resta a bocca asciutta.

Cosa deciderà la BCE il 6 giugno? Banche traballanti…

E proprio da un’ analisi approfondita della situazione di molte banche europee potrebbe emergere la volontà da parte della BCE di muoversi già da 6 giugno.

A cominciare dalla Deutsche Bank, il sistema bancario europeo, specie inteso come grandi banche, gode tutt’altro che di buona salute.

Certamente la rivisitazione dei parametri di solvibilità ha consentito alle banche di sopravvivere e gradualmente migliorare i propri conti ma nel sommerso resta molta carta ormai priva di valore.

Carta, vale a dire obbligazioni, unit linked allocata nei fondi, nelle gestioni e nelle polizze e di cui prima o poi bisognerà occuparsi.

E’ venuto il momento?

Dal mio punto di vista il momento sarebbe stato subito ai tempi dei sub-prime.

FED e BOE hanno fatto pulizia costi quello che costi.

In area UE si è lavorato solo per sostenere i titoli di stato ignorando i bond corporate tossici (spesso “levereggiati”).

Questa zavorra spiega, a mio parere, la differente dinamica economica tra USA E Gran Bretagna in accelerazione da anni e l’UE sempre più in affanno.

Credo comunque che al 6 giugno di concreto non accadrà nulla gli effetti del cambio di rotta elettorale semmai si faranno sentire più avanti…

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