2 titoli azionari USA da mantenere per sempre

2 titoli azionari USA

Quali sono i 2 titoli azionari USA da mantenere  per sempre nel proprio portafoglio? Viviamo in un contesto in cui  il mercato sembra incoraggiare l’attività forsennata del trading intraday, in cui i traders sognano di triplicare i guadagni nel giro di una settimana. Con tali premesse, questo articolo potrebbe apparire assolutamente anacronistico.

Se invece ragionassimo con una mentalità orientata al lungo termine, capiremmo che tradare molto non è sempre positivo. Basti pensare che 95% dei traders che opera intraday o addirittura in scalping, subisce perdite cospicue. Dall’altro lato, opposto, si colloca Warren Buffet e il suo pensiero del “forever”, cioè la convinzione che la strategia vincente sia mantenere un titolo in portafoglio per sempre.

Vediamo quali potrebbero essere i 2 titoli azionari Usa da mantenere per sempre (o quanto meno fino a quando non si verifichi qualcosa di straordinario).

Table of Contents

Walmart

Chi dice che Walmart (WMT) sia morto con l’avvento di Amazon dovrà ammettere che questa affermazione è assolutamente esagerata. Il più grande rivenditore al mondo ha subito sicuramente un duro colpo a seguito dell’avvento del gigante di Seattle, ma non così duro da darlo per spacciato, anzi.

La società si è notevolmente riorganizzata e le entrate dello scorso trimestre sono aumentate del 2,6%. Attualmente il rendimento dei suoi dividendi è del 2.06% con un guadagno di inizio anno del 9,9%. Insomma una lotta tra titani che, per il momento, non ha vittime.

3M

3M (MMM) rappresenta un caso abbastanza anomalo. La compagnia basa il suo business su una gamma di prodotti molto variegata e questo, in un’epoca in cui la settorializzazione si fa sempre più forte, sembra essere davvero una stranezza.

Dalle forniture per ufficio ai prodotti per l’assistenza sanitaria, 3M sembra non soffrire per niente della crisi della multi settorialità. Potremmo dire che questo mix funziona alla grande. Il dividend yeld  aziendale è del 3,53%, con una percentuale di guadagno da inizio anno del 14,3%.

Leggi altri articoli di Leonardo Bernini