Le azioni preferite da ora in poi? Quali sono?
Nelle scorse giornate il mercato italiano è stato al centro delle cronache per alcune interessanti che hanno risvegliato un certo interesse.
Le azioni preferite da ora in poi: il mercato italiano
Recentemente Unicredit ha attirato l’attenzione su di sé per una possibile fusione con Commerzbank, fusione le cui sorti sono state rimandate a settembre, o al più tardi in autunno. Solo allora, dopo una serie di analisi, si avrà un eventuale responso. Una decisione che è arrivata dopo i fallimenti dei colloqui tra la stessa Commerzbank e Deutsche Bank. Ma le fusioni per i titoli del Ftse Mib non sono finite. Nelle giornate precedenti è stata anche Fca a occupare la scena con la notizia di una possibile fusione con Renault, fusione che ha incontrato anche il favore del governo francese. Di queste ore, intanto, la notizia della richiesta, da parte dell’esecutivo d’oltralpe, di ulteriori garanzie da parte di Fca. Garanzie che vedono anche un dividendo straordinario per gli azionisti di Renault oltre che un posto di rilievo nel consiglio di amministrazione.
Le azioni preferite da ora in poi: il mercato internazionale
Ma allargando la visuale al panorama internazionale è sui colossi della tecnologia che si punta l’attenzione degli operatori. In particolare verso i giganti dell’ecommerce, primo fra tutti Amazon che ha dato recentemente notizia di un cambio di strategia. Niente più Cina, o comunque presenza limitata nella nazione, e preferenza per l’India. il gigante dell’eCommerce, infatti, preferisce evitare Pechino non solo per la guerra commerciale in atto e i cui risvolti sono ancora altamente incerti, ma anche per altri motivi. Prima di tutto la presenza di ingombranti competitor come Tmall, ramo del gruppo Alibaba, e JD.com. Entrambi hanno in mano oltre l’80% del mercato cinese.
Le azioni preferite da ora in poi: i nuovi pericoli
Questo ha portato i vertici di Amazon (AMZN) ad una conclusione: Pechino è un mercato potenzialmente poco redditizio anche in vista di un possibile rallentamento dell’attività economica. La decisione della società di Jeff Bezon, perciò, è quella di continuare a gestire attività come Amazon Web Services, e-book Kindle e operazioni transfrontaliere. Ma quella che appare come un possibile battuta d’arresto è, in realtà, una grande occasione. Infatti la volontà di Amazon è quella di concentrarsi sull’India.
Ma anche qui troverà un avversario degno di nota: Walmart. Il colosso statunitense, fondato da Sam Walton nel 1962, ha recentemente comprato il 77% di Flipkart, uno dei principali portali indiani per le vendite online. Costo dell’operazione:16 miliardi di dollari.