Fiducia come specchio dell’economia

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 Spesso abbiamo tenuto un po’ le distanze dai dati sulla fiducia che in passato sono risultanti di frequente emotivi e scorrelati dalla reale situazione economica contingente.

Ultimamente però è doveroso ammettere che i dati sulla fiducia sono un fedele specchio delle economie cui si riferiscono.

Andiamo a vedere oggi in particolare cosa ci hanno raccontato.

Germania giù, Francia e soprattutto USA su

    EUR Rapporto della GfK sul clima fra i consumatori tedeschi (Giu) 10,1 10,4 10,2
    EUR Indice della fiducia dei consumatori francesi (Mag) 99 97 96
    EUR Fiducia dei consumatori (Mag)UE -6,5 -6,5 -7,3
    USD Rapporto sulla fiducia dei consumatori (Mag) 134,1 130,1 129,2

Possiamo subito notare come l’unico dato sotto le attese sia quello tedesco.

Il clima tra i consumatori scende a a10,1 da 10,2 ma soprattutto delude rispetto al consensus posto a 10.4!

In valori assoluti siamo ancora distanti dai minimi degli ultimi 4 anni ma allo stesso tempo non può non preoccupare il governo di Angela Merkel un simile dato che risulta in  calo da bene 5 mesi consecutivi!

Più reattiva la Francia con un 99 versus 97 atteso e 96 precedente.

Qui il trend invece è da 5 mesi in risalita come se Germania e Francia si fossero scambiate una qual sorta di testimone…

L’Europea UE nel suo complesso sonnecchia attestandosi a -6.5 come nelle attese.

D’altronde con Francia su e Germania giù una dato neutro era quasi inevitabile.

Stati Uniti un altro mondo

Gli USA invece continuano a confermarsi un altro mondo.

La fiducia sale ancora e arriva a 134,1 versus 130,1 e da un precedente a 129.2.

Terzo mese consecutivo di ripresa, dato di nuovo vicino ai massimi storici.

A questo punto ci aspettiamo una conferma dai prossimi dati sui consumi.

Se così sarà scordiamoci che per ora la FED anticipi il rialzo dei tassi come auspicato da Donald Trump.

Non a caso questo dato positivo, molto positivo, ha raffreddato le Borse anziché scaldarle.

Inevitabile: i mercati sono affamati di liquidità e dati troppo positivi allontanano l’arrivo di nuove manovre monetarie espansive da parte della FED.

Insomma il troppo buono non piace ai mercati… almeno fino a che non torneranno  fare di conto sui fondamentali.

Potenzialmente a breve specie se anche consumi e produzione daranno le stesse risposte della fiducia.

Altro che dollaro visto  in forte indebolimento per l’andamento del ciclo economico!Se i mercati valutari guardassero principalmente al ciclo economico la parità tra euro e dollaro sarebbe già stata raggiunta da tempo…