Un titolo italiano da trattare con le pinze  

Un titolo da trattare con le pinze

Oggi il mercato italiano (e non solo) è in ripresa. Ma c’è un titolo che è meglio trattare con le pinze.

Titoli da monitorare: i bancari

Ieri i conti del settore bancario sono andati piuttosto bene. Lo si è visto dall’andamento di oggi dei titoli relativi: Mediobanca  (+1,71%), e la stessa Mps  (+1,72%) già in passato al centro di polemiche. Buone notizie anche per Credem che sale a +2,91%. Chi invece va controcorrente, ma in negativo, è Bper  che segna un -0,37%.

Un titolo da trattare con le pinze: il caso Bper (BPE)

La causa? I conti del primo trimestre 2019 che hanno evidenziato un utile netto in calo dell’81%. Un risultato in cui ha avuto un ruolo determinante l’intervento in seno allo Schema Volontario del FITD per Banca Carige. Tradotto in cifre si tratta di qualcosa come 13,3 milioni a cui vanno aggiunti anche gli interventi 2019 al Fondo di Risoluzione Unico Europeo pari a 23,2 milioni di euro. In calo anche il margine di interesse (273,9 milioni invece di 293,2 milioni nel primo trimestre 2018. Buone notizie, invece, per i non performing loans, in particolare per i NPE che con i 7 miliardi registrati, si trovano al livello più basso da 7 anni.

Le dichiarazioni di Vandelli

In occasione della pubblicazione dei conti, Alessandro Vandelli, ad di Bper Banca ha dichiarato:

“Proseguono secondo le tempistiche previste le attività per la realizzazione delle operazioni straordinarie già annunciate nei mesi scorsi relativamente all’acquisizione della quota di minoranza del Banco di Sardegna, all’acquisizione del 100% di Unipol Banca ed alla contestuale vendita di circa 1 miliardo di euro di sofferenze a UnipolRec, nonché all’acquisizione di una quota partecipativa incrementale in Arca Holding” aggiungendo che il 2019 “ci vedrà impegnati nella realizzazione sia delle operazioni straordinarie citate sia delle azioni programmate del nuovo Piano industriale 2019-2021, alcune delle quali già in fase avanzata di esecuzione, consapevoli di poter contare su basi solide, con chiare linee strategiche di medio-lungo termine e con una forte motivazione a realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissati relativamente alla crescita del business, al miglioramento della qualità del credito, al conseguimento di un’adeguata remunerazione del capitale ed al mantenimento di un’elevata solidità patrimoniale”.

Moncler, invece, festeggia

Chi invece festeggia è Moncler. Anche per il titolo del lusso la causa dell’ottimismo sono i conti relativi ai primi tre mesi. In questo caso si vede un aumento del 14% sui ricavi consolidati arrivati a 378,5 milioni (+14% che però diventa un +11% a cambi costanti). Un andamento che è stato rafforzato, paradossalmente, dall’aumento delle vendite in corrispondenza di un periodo solitamente incerto come quello di inizio primavera. Infatti quest’anno le temperature particolarmente rigide hanno permesso un piccolo prolungamento degli acquisti di abiti pesanti in corrispondenza del periodo pasquale. Confermate anche  le previsioni per il 2019.

Approfondimento

Analisi grafica su BPER (Scheda)

Analisi grafica su Moncler (Scheda)