Dazi e Borse: ora cosa potrebbe accadere?

Dazi

La nuova aggressiva mossa di Donald Trump sui dazi verso i prodotti cinesi ha di fatto scaricato sui mercati finanziari un’ondata di negatività.

Le trattative ristagnavano proprio sulla retta d’arrivo e il Presidente USA ha pensato bene con due tweet domenicali di cambiare strategia.

In sostanza Donald Trump ha minacciato di alzare al 25% i dazi su 200 miliardi di dollari di merci cinesi e di applicarne una nuova serie su altri 325 miliardi di dollari di prodotti made in China.

Classica forzatura commerciale alla Trump o ripresa della guerra sui dazi?

La sortita della Casa Bianca è giunta proprio in apertura della settimana in cui la delegazione di Pechino è giunta a Washington con la convinzione di concludere la trattativa commerciale.

Evidentemente i dettagli rimasti da definire dopo l’incontro tra i due presidenti non erano così marginali e qualcosa si è incagliato.

Bisogna capire se dunque Trump ha semplicemente voluto forzare la mano per chiudere la vicenda o se viceversa si va verso una clamorosa rottura diplomatica.

Le Borse hanno reagito malissimo

La pessima reazione delle Borse fa pensare che si propenda per la seconda ipotesi.

E ci potrebbe anche stare…

Nella realtà però i mercati erano negli USA sui massimi storici e nel resto del mondo sui massimi di periodo.

Quindi, visto che non era possibile tenere lo stesso ritmo di crescita fino a dicembre, uno storno era da attendersi come percorso, direi, salutare.

Ovviamente poi le Borse si muovono e si trova sempre qualche news con cui giustificare ovvero, come in questo caso, sostenere un’idea di trend già delineata

La posizione di Trump

Donald Trump ha sostenuto che i cinesi stanno forzando la mano per riaprire temi già definiti nelle scorse settimane.

In particolare si è infastidito riguardo a dossier considerati già chiusi (ad esempio il dossier sullo scippo sistematico di tecnologia).

Riportiamo i tweet ufficiali di “theDonald” @realDonaldTrump:

1) “Per 10 mesi, la Cina ha pagato dazi del 25% su 50 miliardi di dollari di prodotti high-tech e del 10% su altre merci per 200 miliardi.
Questi pagamenti sono parzialmente responsabili per i nostri grandi risultati economici. Il 10% salirà al 25% venerdì prossimo”

2) “325 miliardi di dollari di altri prodotti cinesi inviati negli Usa restano non tassati, ma lo saranno presto, al 25%.
Il negoziato per l’accordo commerciale con la Cina continua, ma troppo a rilento, mentre loro cercano di ritrattare. No!”.

Marcia indietro possibile? L’emorragia delle Borse si fermerà?

Dopo una presa di posizione così dura ora sarà possibile una marcia indietro da parte della Casa Bianca?

Molto dipenderà dalla voglia dei cinesi di rispettare le parti di accordo già definite e dalla volontà di Trump di fermare l’emorragia sulle Borse.

La situazione è comunque complessa visto che in avvio di settimana nessun segnale di risposta è giunto da Pechino…la cautela sui mercati è d’obbligo.