I Lettori sono sicuramente a conoscenza della nuova misura per l’assegno unico familiare, che prevede una forma di sostegno per le famiglie con figli (per approfondire, basta leggere questo articolo). L’INPS di recente, però, ha chiarito alcune fattispecie per le quali spetta una maggiorazione.
A marzo sono infatti iniziati gli accrediti per l’assegno unico universale (AUU) di chi ha figli a carico. Le domande presentate sono tantissime e la platea di beneficiari è di circa 5 milioni.
Numeri impressionanti, che, però, non stanno rallentando le procedure di pagamento. L’INPS sta infatti regolarmente erogando tutte le cifre dovute a marzo, eccezion fatta per i percettori di Reddito di Cittadinanza.
Questi ultimi, pur aventi diritto, riceveranno le spettanze opportunamente ricalcolate ad aprile. Ma c’è un altro elemento da considerare. L’importo dell’assegno unico subirà delle maggiorazioni, circa 360 euro di Bonus all’anno per ogni figlio.
In sostanza, i beneficiari riceveranno 30 euro in più al mese per figlio, che moltiplicato per 12 mensilità fa, appunto, 360 euro.
Ad esempio, una famiglia con 2 figli minori che percepisce l’assegno base di 175 euro a figlio, se avente diritto percepirà 350 euro più altri 60, cioè 30 per ciascun figlio.
Ma chi saranno appunto questi beneficiari? L’INPS è molto chiara su questo: i nuclei familiari dove entrambi i genitori hanno un reddito da lavoro.
360 euro di Bonus per dipendenti e lavoratori autonomi se si hanno questi requisiti definiti dall’INPS che non dipendono solo dall’ISEE
Il Governo ha preso questa decisione per evitare di trasformare il beneficio, indirettamente, in una misura che disincentiva il lavoro femminile. In sostanza, l’INPS aumenterà il valore dell’assegno se nel nucleo familiare che ha fatto domanda per accedere all’assegno unico i due coniugi lavorano ed entrambi percepiscono reddito.
Ovviamente, restano tutti i requisiti necessari di ISEE, che verranno applicati per il calcolo dell’importo corretto.
L’INPS ha inoltre chiarito, nella circolare n. 23 del 9 febbraio 2022, che i redditi da lavoro dipendente, quelli assimilati, quelli pensionistici, quelli da lavoro autonomo o d’impresa concorrono ai fini della maggiorazione. Addirittura, si considerano valevoli per il beneficio anche i redditi che derivano da prestazioni sportive professionistiche e non occasionali.
Anche le indennità per giudici di pace e viceprocuratori onorari vengono considerate valide.
La circolare INPS spiega molto bene anche quali sono le altre tipologie di reddito incluse nella misura. Come si può notare, dunque, la platea degli aventi diritto è molto ampia.
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