La controffensiva della People Bank of China (la Banca Centrale Cinese ndr), latitante e timida da troppo tempo in queste settimane infuocate, non si è fatta attendere: con un taglio dei tassi d’interesse cinesi per la quinta volta da settembre sforbiciando di 25 punti base il tasso di riferimento sui prestiti ad un anno al 4.60% e quello sui depositi al 1.75%. Sono state riviste anche le riserve obbligatorie per gli istituti di credito cinesi.
Tuttavia non si ferma il tracollo delle borse asiatiche con l’unica eccezione proveniente da Tokyo dove l’indice Nikkei accelera portandosi a 18376 punti in rialzo del 3.20%. Shanghai invece cede 1.27 punti percentuali apparentemente rallentando le perdite sul mercato azionario cinese.
In Europa, come da copione, l’ex ministro dell’energia del primo governo Tsipras e attuale leader di Piattaforma Sinistra Lafazanis non è riuscito nell’intento di assicurare una nuova maggioranza parlamentare avvicinando la data delle elezioni anticipate in Grecia che dovrebbero celebrarsi il prossimo 20 Settembre. Syriza si conferma il primo partito al 34% seguito di misura da Neo Demokratia e, anche se rimane forte la popolarità dell’ex premier Tsipras, il partito perde pezzi con l’attuale presidente della Camera Zoe Constantopoulous che ha dichiarato l’intenzione di formare un proprio gruppo politico.
Oltreoceano continuano le speculazioni sulla data del possibile rialzo dei tassi da parte della FED: con la data di Settembre considerata sempre più improbabile, la questione “credibilità” che ora più che mai sembra affliggere i pensieri del governatore Janet Yellen, è stata avanzata l’ipotesi di un rialzo al FOMC di Ottobre. Sarebbe alquanto inusuale, ma non impossibile, anche se le riunioni di politica monetaria dove vengono prese decisioni di così alta rilevanza sono quelle che prevedono una conferenza stampa e avvengono in coincidenza con le chiusure dei trimestri.
Market Movers
10:30 nel Regno Unito Nuovi mutui BBA cons. 46.0k prec. 44.5k
14:30 negli Stati Uniti Ordinativi beni durevoli (core) m/m cons. 0.4% prec. 0.6%
16:00 negli Stati Uniti Conferenza stampa Dudley (FOMC)
16:30 negli Stati Uniti Scorte di petrolio cons. 2.167m prec. 2.620m
EURUSD
La moneta unica è ancora in altalena: dopo una rapida rivisitazione di quota 1.14 e ripida risalita in quota a 1.1550, con l’apertura dei mercati europei il rapporto tra euro e biglietto verde sembra essersi stabilizzato in queste prime battute in area 1.1480, poco sotto la soglia psicologica di 1.15. L’attesa per i dati statunitensi sugli ordinativi di beni durevoli, oltre che all’andamento dei mercati azionari, catalizzeranno gli scambi in previsione della conferenza stampa di Dudley che potrebbe fornire elementi preziosi circa le intenzioni della FED sul rialzo dei tassi.
GBPUSD
In linea con le attese i dati nel Regno Unito sui nuovi mutui e sterlina ferma in area 1.5675 dopo una ripida discesa dai massimi toccati a quota 1.5815. Dopo le forti escursioni dei giorni scorsi, il cable sembra aver ritrovato la propria dimensione di stabilità come da tempo ci ha abituati. Salvo particolari sorprese dai dati statunitensi del pomeriggio, l’attesa per oggi è per un consolidamento con il classico trading range tra 1.5650 e 1.57.
USDJPY
Anche lo yen giapponese torna in fase di trading range laterale attestandosi tra i livelli di 119.0 e 120.0 e rispolverando i livelli precedenti all’apice della crisi greca a metà maggio scorso. L’andamento delle quotazioni della sessione asiatica rispecchia il classico movimento inverso rispetto al mercato azionario con la risalita di USDJPY dai minimi di serata a 118.50 fino in area 119.50. Tuttavia, nonostante l’ottima performance dell’indice Nikkei (+3.20% nella notte) in controtendenza rispetto alle altre asiatiche, lo yen non perde eccessivamente terreno confermandosi ancora una volta valuta rifugio.
Emanuele Rigo
Ava Trade