3 tegole in arrivo per i risparmiatori in BTP e titoli di Stato

inflazione

Se cedole e rendimenti targati 2020 non sono stati affatto larghi di soddisfazioni, il 2021 non si preannuncia di certo come l’anno della svolta. Almeno a stare ai primi 36 giorni del nuovo anno. All’orizzonte s’intravedono 3 tegole in arrivo per i risparmiatori in BTP e titoli di Stato. Vediamo di capirne di più.

L’inflazione a gennaio

Solo una manciata di giorni fa, l’ISTAT ha diffuso la stima provvisoria sui prezzi al consumo del mese di gennaio. Secondo quanto è stato reso noto, l’indice nazionale dei prezzi al consumo (al lordo dei tabacchi) è salita del +0,5% su base mensile. Mentre è stato “solo” del +0,2% l’incremento su base annua, che veniva dal –0,2% di dicembre.

Dunque, il 2021 riparte all’insegna dell’inflazione dopo un 2020 in cui è rimasta, per larghi tratti, in territorio negativo. Una brutta notizia per tutti quei risparmiatori in titoli di Stato che si ritrovano con rendimenti risicati in portafoglio. Per alcuni di essi, infatti, il break-even point rendimento-inflazione è praticamente dietro l’angolo. Una volta raggiunto, il rendimento effettivo diviene negativo, a cui poi andranno aggiunti altri due costi: le commissioni all’intermediario, il costo opportunità.

La “valanga” Mario Draghi

Proseguiamo nell’illustrare le 3 tegole in arrivo per i risparmiatori in BTP e titoli di Stato.

Parimenti, da tre giorni sui mercati si stanno letteralmente riversando fiumi di capitali sugli assets nazionali. Azioni e bonds si può dire che stiano andando letteralmente a ruba. È il c.d. effetto-Draghi, l’ex-Presidente BCE, che in queste ore sta provando a ritagliare un nuovo Governo da porre alla guida del Paese.

Il prestigio e l’autorevolezza del probabile futuro capo dell’Esecutivo ha infatti convinto i mercati a scommettere sul rilancio del Paese. La misura di tale clima di fiducia è strettamente legato dal doppio crollo, quello dello spread e quello dei rendimenti. Il rendimento sul BTP decennale, per esempio, stamane è pari a 0,524%. E secondo molti autorevoli analisti finanziari non è escluso possa continuare a scendere ancora nei prossimi giorni e settimane.

Vediamo l’ultima delle 3 tegole in arrivo per i risparmiatori in BTP e titoli di Stato

Infine, il terzo elemento rimanda di nuovo al primo, all’inflazione, ma stavolta vista su scala europea. Il costo della vita del mese di gennaio nell’Eurozona è stata positiva (+0,9%), dopo un 2020 che ha visto questo parametro particolarmente sornione.

Il ritorno al segno + del’inflazione era da più parti atteso, al fine di scongiurare il rischio deflazione (ossia una contrazione del livello generale dei prezzi). Tuttavia, il riemergere dell’inflazione così come non è una bella notizia per il risparmiatore italiano, non lo è neanche per i risparmiatori in titoli di Stato esteri.

Ora cosa potrebbe accadere sui mercati esteri dei titoli governativi?

Semplice: potrebbe esserci un’ulteriore spinta verso la ricerca di bond che proteggano dall’aumento del costo della vita.

Nello scenario UE, i titoli di Stato italiani rappresentano oggi un buon porto d’approdo per questi capitali. Che cercano rendimenti e protezione dall’inflazione, o perlomeno, di non subire eccessive perdite in termini reali.

Dunque, alla luce di queste considerazioni non è affatto da escludere che flussi di capitali esteri si sposteranno lentamente verso i sovereign bonds italiani. Ma quando la domanda di questi titoli sale, il loro rendimento scende. Ulteriormente, verrebbe da dire.

Insomma, si preannuncia un terzetto di fattori (probabile Governo Draghi, inflazione e un possibile aumento della domanda estera di BTP) micidiale. Che, nell’insieme, potrebbe continuare a comprimere ancor più il ritorno su tali assets.

Per il piccolo risparmiatore alla ricerca di remunerazione del capitale, è forse giunta l’ora di iniziare a guardarsi intorno. Magari, perché no?, iniziando già da un minimo di diversificazione del proprio portafoglio.

Ecco dunque illustrate le 3 tegole in arrivo per i risparmiatori in BTP e titoli di Stato. Infine, nell’articolo di cui qui il link illustriamo qual è il rendimento atteso da chi inizia un investimento azionario nel 2021.