3 consigli per chi è preoccupato di investire sui mercati finanziari. Non bisogna cedere al panico ma, anzi, sfruttare il momento per ricontrollare il portafoglio col proprio consulente d’investimento. E rivedere il proprio profilo rischio-rendimento.
Il lockdown, la chiusura di praticamente tutte le attività non essenziali, sta mettendo a dura prova la vita delle persone. Lo scoramento è dietro l’angolo. La sgradevole sensazione che tutto questo stia per finire, ma ancora non finisca, si impossessa delle persone. Non giova al tutto una comunicazione istituzionale farraginosa ed approssimativa, che sembra ogni giorno che passa quella di chi non sappia realmente che pesci prendere. Un barlume di speranza viene dal fatto che si sente sempre più parlare di fase 2, ossia di parziale, continua e progressiva riapertura di tutte le attività economiche. Così come infonde speranza che l’ennesima commissione di studio sul come fare questa cosa sia capitanata da una manager esperto e di successo come Vittorio Colao, ex AD di Vodafone Group a livello mondiale.
In questo clima siamo preoccupati per i nostri cari, ma è inevitabile pensare, ed essere preoccupati, anche per i nostri investimenti. I mercati sono sprofondati per settimane, presi d’assalto dal panico e dalla paura più cieca, ed alla mercè dei sistemi automatici di trading, con esseri umani incapaci di agire che guardavano gli schermi come intontiti. Ma guai, guai a perdersi d’animo, soprattutto ora! Ci vengono in aiuto i nostri progenitori latini, che non a caso coniarono l’espressione “per aspera ad astra”, ossia “attraverso le difficoltà, verso le stelle”. In termini moderni, significa che bisogna passare dalle difficoltà per ottenere i risultati che ci si prefiggono. Ecco quindi 3 consigli per chi è preoccupato di investire sui mercati finanziari, ma non deve esserlo.
3 consigli per chi è preoccupato di investire sui mercati finanziari
Tenere sotto controllo le proprie emozioni. E’ la parte più dura. E lo diciamo chiaramente: chi si spaventa per quello che sta succedendo sui mercati, e per la volatilità insita in essi in questo momento, non dovrebbe investire. Non è fatto per farlo. Stessa cosa dovrebbe fare (cioè NON investire) chi controlla ogni giorno quello che succede sui mercati. E’ assolutamente necessario tenere sotto controllo le proprie emozioni per evitare di prendere le decisioni peggiori nei momenti peggiori. Vendere in preda al panico perché lo fanno tutti quando si investe in maniera pluriennale è l’errore peggiore che si possa fare. La soluzione? Un buon consulente d’investimento al proprio fianco. Un professionista che vi aiuti a ragionare è la risorsa più preziosa, in questi momenti.
Controllare la propria propensione al rischio. Uno dei compiti del suddetto consulente finanziario è accertarsi che i vostri investimenti siano adatti a quanto siete propensi a rischiare investendo sui mercati finanziari. Saremo schietti anche qui: da soli non siete in grado di farlo, anche se pensate il contrario (ed in quel caso siete preda dell’effetto Dunning-Kruger, quello per il quale un incompetente si crede più bravo di un competente nel fare una cosa). Il consulente d’investimento, attraverso la compilazione di un apposito questionario, è l’unico che possa dirvi quanto potete rischiare, e consigliarvi gli strumenti giusti per farlo. Se non dormite la notte pensando a quanto state perdendo o perderete in Borsa, significa che state rischiando troppo. Bisogna rivedere il proprio profilo rischio-rendimento. E solo un consulente può aiutarvi compiutamente a farlo.
Non provare ad anticipare il mercato. In inglese si chiama market timing. In pratica sarebbe “il momento giusto per entrare o uscire dai mercati”, il momento esatto in cui comprare e/o quello esatto in cui vendere. Per la terza volta vi diamo una brutta, ma consapevole, notizia: non sapete farlo. E non siete in cattiva compagnia, perché non sa farlo nessuno, in quanto significherebbe prevedere il futuro, ma nessuno può farlo. Uno studio del 2019 di Morningstar ha dimostrato come la sovraperformance dei mercati dal 1926 al 2018 fosse dovuta solo a 51 mesi fuori dalla norma. Senza quelli, la performance dei mercati sarebbe stata uguale alla liquidità, ovverosia pessima, quasi asfittica. Rimanere investiti nel lungo termine è l’unico modo per assicurarci di non perdere questi mesi critici. Provare ad entrare ed uscire al momento giusto è la ricetta giusta per il suicidio dei vostri investimenti. Non fatelo.