2 strategie d’investimento a confronto e un modo per guadagnare soldi in Borsa: benedetta diversificazione, quanto ripaghi

Borsa

Libri di trading  analisti finanziari, gestori patrimoniali, siti di finanza ed anche …il “semplice” buon senso battono sempre sullo stesso tasto. La diversificazione? È un refrain imparato a memoria o una tecnica che funziona davvero? Dimostriamolo mediante una simulazione: immaginiamo due fratelli, Marco e Luigi (nomi di fantasia) che il 2 gennaio hanno investito €10.000 in Borsa in due stili differenti. Al termine del 5° mese, chi sta “guadagnando” di più? Esponiamo 2 strategie d’investimento a confronto e un modo per guadagnare soldi in Borsa: benedetta diversificazione, quanto ripaghi

Le ipotesi di partenza

Quali sono i nostri ingredienti di partenza su cui impostiamo il confronto? Il capitale di partenza, €10.000 (ipotetici) per entrambi. Poi due stili (tra i tantissimi disponibili) di approccio ai mercati differenti. Ipotizziamo che Marco ami l’all-in, ossia tutto su uno strumento e via.  Ed essendo un patriottico convinto, punta tutto sull’indice italiano. Luigi, al contrario, è più prudente ed ha imparato da bambino che non bisogna mai riporre tutte le uova in sol posto. Potrebbe andare male e …frittata servita! Opta quindi per la diversificazione del capitale in base alla ripartizione del PIL mondiale. Tradotto: €5.000 sull’indice USA S&P 500, €3.000 sull’Euro Stoxx 50 e €2.000 sul Nikkei 225. Quest’ultimo lo scegliamo quale “sintesi” dell’intero PIL asiatico. Ultimo dato: per semplicità ipotizziamo che le posizioni vengano aperte mediante l’impiego di ETF (anche qui, pieno imbarazzo della scelta sul mercato).

Quanto hanno reso i due portafogli?

La nostra grande “fortuna” ricade anche sul fatto che la simulazione testa uno degli anni di Borsa più brutti di sempre. Perché un conto è fare le prove quando il sole splende, altro paio di maniche quando fuori butta vento e grandine e freddo polare. Tuttavia va sottolineato che una “strategia vincente” è tale – vincente – sempre, nella buona come nella cattiva sorte. Allora, detta in soldi com’è andata?

Marco il 2 gennaio 2020 ha investito i suoi €10.000 su un ETF legato al Ftse Mib. A fine maggio la performance è pari a –22,58% (il grafico a barre in figura. Fonte: Investing). Quindi i €10.000 di partenza sono oggi pari a un potenziale di €7.742, “grazie” alla perdita di –€2.258.

Anche il saldo a 5 mesi del portafoglio di Luigi è in negativo, ma gli va decisamente meglio rispetto al fratello. Di quanto? Sull’S&P 500 (linea gialla nel grafico), la perdita è pari a: €5.000 X 0,0563 = –€281,5. Saldo quindi di €4.718.

Sull’Euro Stoxx 50 (linea viola) la perdita è più corposa: –18,65%, che sul portafoglio vuol dire: €3.000 X 0,1865 = –€559,5. Saldo di €2.440,5.

Infine avrebbe anche la componente investita sul Nikkei 225 (linea rossa sul grafico) è in perdita: –7,52%. Calcoli: €2.000 X 0,0752 = –€150,4. Saldo pari a €1.849,6.

Cumulando le tre perdite, €281,5 + €559,5 + €150,4, ne viene fuori una perdita potenziale pari a “soli” –€991,4. Meno della metà di Marco.

2 strategie d’investimento a confronto e un modo per guadagnare soldi in Borsa: benedetta diversificazione, quanto ripaghi

Come volevasi dimostrare la diversificazione ha fatto portare a casa “solo” una perdita del –9,91% contro il –22,58%  di Marco. E tutto questo è avvenuto in uno di quegli anni che tutti i giornali del mondo hanno definito come tra i peggiori degli ultimi decenni. Ora, se non siamo prossimi alla fine del mondo, è probabile che Luigi continuerà a fare meglio del fratello anche quando il cielo sarà terso e limpido. Ovviamente c’è da considerare che la diversificazione in più strumenti gli costa di maggiori commissioni. Ma, ne siamo certi, per Luigi costituirà l’ultimo dei suoi problemi.

Negli annali  la situazione si è presentata sempre allo stesso modo. Quindi, c’è da riflettere!