La nostra credenza è una ricchezza di cibo e di denaro che si può risparmiare

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A ben vedere non ci rendiamo conto che assai spesso la nostra credenza è una ricchezza di cibo e di denaro che si può risparmiare. Un paio di giorni fa è stato assegnato il premio Nobel per la pace 2020 e i pronostici della vigilia sono disattesi. Il Comitato norvegese ha premiato una risorsa: il cibo. O meglio, il premio è stato assegnato al WFP, World Food Programme, ovvero l’Agenzia degli Aiuti Alimentari dell’ONU.

Il prestigioso riconoscimento chiama in causa ognuno di noi e il nostro rapporto col cibo. Il motivo è presto detto. È, infatti, alta la quota di cibo sprecato e buttato nelle nostre cucine. Pur non trattandosi di scarti, in quanto la nostra credenza è una ricchezza di cibo e di denaro che si può risparmiare e, addirittura, con maggiore attenzione, far fruttare. Ma procediamo con ordine.

Perché buttiamo il cibo

Una recentissima indagine di Altroconsumo aiuta a capire i motivi per cui finiamo per buttare il cibo. Un italiano su due non pianifica i pasti per i giorni successivi; uno su tre non sa fare la spesa.

Uno su cinque, per di più, dimentica di controllare cosa già possiede in frigo e in credenza prima di andare al mercato. Da non sottovalutare, poi, gli acquisti compulsivi, cioè non previsti o legati al momento, e le compere sollecitate dalle promozioni in corso.

E non finisce qui. Perché, poi, c’è il nostro contributo, una volta giunti a casa. Ossia, il cibo conservato male (20%) perchè dimentichiamo di dare precedenza ai cibi prossimi alla scadenza. Infine, c’è anche chi lo butta, perché ne ha in quantità eccessiva rispetto alle esigenze.

Il cibo è un triplo denaro

L’esigenza di tagliare gli sprechi non è solo di natura etica. Che di per sé dovrebbe bastare a far cambiare le nostre abitudini. Sono forti, infatti, anche le motivazioni ambientali: basti pensare alla tanta energia impiegata per produrre, trasformare, trasportare un alimento poi desolatamente finito al macero per nostre negligenze. Per non parlare dell’inquinamento ambientale prodotto, questione che riguarda tutti noi: in termini di siccità, di alluvioni, di qualità dell’aria. Senza tanti giri di parole, è la nostra stessa salute ad essere danneggiata.

Infine, è una questione di soldi che si risparmiano. Questione di spiccioli? Niente affatto, e lo dimostriamo coi numeri. Proviamo a fare dei calcoli.

Buttiamo via un patrimonio e una ricchezza

Ipotizziamo un giovane single che, mediamente, spreca, a settimana, 4 euro di cibo quando si alimenta a casa e altri 4 euro ogni volta che mangia fuori. Perché, ad esempio, ordina pietanze che non mangia del tutto o per niente.

In sintesi: 8 euro X 52 settimane = 416 euro! E poi ci si stupisce che, magari, quel single si impegnerà a ricercare l’RCA più economica per la sua auto, senza rendersi ben conto che, ogni anno, butta via l’equivalente di quella voce di spesa.

Prendiamo, poi, una giovane coppia con un figlio. In questo caso ipotizziamo 10 euro a settimana di spreco in casa e altri 8 quando si mangia fuori.

Calcolando: 18 euro X 52 = 936 euro. In sostanza, hanno regalato ad altri un viaggio completo per una settimana per due persone.

Questi numeri, moltiplicati per 10 o 20 o 30 o 40 anni, danno vita a somme di denaro consistenti!

Il guaio è che questi soldi vengono “buttati”, spalmati nel corso delle ore e dei giorni, non tutti assieme, per cui non ne comprendiamo per intero l’importanza. Ma, numeri alla mano, la nostra credenza è una ricchezza di cibo e di denaro che si può risparmiare.

Se gradite scoprire una ricetta su come preparare una torta buonissima senza fare la spesa, vi suggeriamo di dare una lettura al presente articolo.