Le chiusure generalizzate del 2020 ci hanno costretto a fare bilanci sulle nostre vite. Abbiamo valutato (o ri-valutato) le nostre priorità, i nostri progetti, il nostro lavoro e il nostro tempo.
Questa riflessione, privata certamente, ma condivisa per le modalità in cui è avvenuta, ha fatto sì che molti abbiano iniziato a cercare nuove opportunità di impiego. Questa voglia di cambiamento potrebbe però essere sfruttata da malintenzionati, interessati soprattutto ad avere le nostre credenziali. Ecco dunque 10 suggerimenti per evitare proposte di lavoro fasulle che potrebbero prosciugare il nostro conto in banca.
Le Grandi Dimissioni
In un articolo di Riccarda Rezza su Il Sole 24 ore (01/10/2021), si evidenzia come questa spinta al cambiamento stia provocando, negli USA, le dimissioni in massa di numerosi lavoratori. Questo fenomeno è stato identificato come le Grandi Dimissioni (Great Resignation) secondo una definizione dell’economista Anthony Klotz. Secondo i modelli degli economisti, si tratta di un fenomeno prevedibile ma che ha colto di sopresa le aziende. Per trattenere i lavoratori migliori, molte aziende dovranno confrontarsi con le rinnovate esigenze in termini di flessibilità, qualità della vita e sostenibilità che i lavoratori richiedono.
Nel fermento della ricerca di nuove opportunità di lavoro e di nuovi stimoli e occasioni, quindi, c’è il rischio di non prestare troppa attenzione ai dettagli delle offerte. Ed è alta la possibilità di incorrere in offerte fasulle.
Ecco dunque 10 suggerimenti per evitare proposte di lavoro fasulle che potrebbero prosciugare il nostro conto in banca
- Attenzione agli stipendi anormalmente alti. A parità di lavoro e mansioni, gli annunci di lavoro che prospettano guadagni enormemente più alti, dovrebbero suonare come un campanello d’allarme;
- Non accettare offerte di lavoro per cui non ci si è candidati. Potrebbero essere dei falsi profili professionali che sono riusciti ad avere la nostra email;
- Cerchiamo l’identità del datore di lavoro. Prima di rispondere all’annuncio cerchiamo le informazioni del datore di lavoro. Solo se le informazioni ci sembrano corrette e coerenti rispondere all’annuncio di lavoro;
- Cerchiamo il testo dell’annuncio di lavoro su Internet. Spesso questi annunci vengono utilizzati a rotazione su numerosi siti. Se troviamo l’annuncio in maniera reiterata, dovremmo considerarlo un campanello d’allarme;
- Controlliamo l’ortografia e i domini dei nomi delle società. È il caso del phishing, in cui vengono creati falsi siti web, quasi del tutto simili a quello di aziende reali. Se nel sito troviamo un alto numero di scorrettezze grammaticali o di battitura, potrebbe essere un indizio che richiede approfondimento;
- Evitare i colloqui al “buio”. Le selezioni possono certamente essere fatte anche tramite internet. Verificare però la possibilità di un colloquio tramite webcam. Se il datore di lavoro preferisse un colloquio solo per iscritto, potrebbe avere qualcosa da nascondere;
- Attenzione agli annunci in cui si richiede la conferma dell’identità sin dall’inizio. Se ci viene richiesta subito una scansione della nostra carta di identità, della nostra patente, rallentiamo e indaghiamo. I veri datori di lavoro richiedono la conferma d’identità alla fine del processo di selezione;
- Non forniamo i dati della carta di credito con leggerezza;
- Non compriamo nulla per conto di un potenziale datore di lavoro;
- Se abbiamo la sensazione che ci sia qualcosa di sospetto, fermiamoci e indaghiamo.
In conclusione
Cogliamo, dunque, l’opportunità di questa rinnovata voglia di cambiamento, ma cerchiamo di non essere avventati. Valutiamo serenamente e in maniera critica quanto il futuro abbia da offrirci.
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