Il grande protagonista di questa settimana è il BTP Futura 2028, in collocamento da lunedì 9 fino a venerdì 13. Salvo chiusura anticipata a mercoledì, eventuale decisione che sarebbe presa e comunicata poi dal Tesoro.
Il piccolo risparmiatore interessato allo strumento si pone interrogativi legati alla convenienza o meno dell’attuale proposta del MEF.
In quest’articolo la Redazione di ProiezionidiBorsa esamina 1 punto di forza e 1 punto di debolezza del BTP Futura 2028 da considerare per non correre rischi e tutelare i propri risparmi. Procediamo con ordine.
Il BTP Futura in sintesi
Abbiamo già esposto la scheda del prodotto in questo precedente articolo. Ricordiamo solo che il rendimento medio annuo ponderato è pari allo 0,606% circa.
Ad esso andrà, poi, sommato il “rendimento plus” ottenuto solo da chi compra il prodotto questa settimana e lo porta avanti fino alla scadenza del novembre 2028. Questo rendimento aggiuntivo oscillerà tra il minimo dell’1% ed il massimo del 3% della media del PIL negli otto anni di durata del BTP. Quindi, spalmato per tutto questo periodo, potrà variare tra il minimo dello 0,125% e il massimo dello 0,375%.
Cumulando i due guadagni, in definitiva, il BTP Futura renderà mediamente all’anno tra il minimo dello 0,73% lordo e un massimo dello 0,98% lordo.
Individuiamo 1 punto di forza della nuova obbligazione
Allo stato attuale, i rendimenti di altri BTP, aventi pari vita residua, ossia otto anni, offrono meno del BTP in collocamento.
Ad esempio, il BTP avente codice ISIN IT0005340929, con scadenza 1 dicembre 2028, comprato oggi, offrirebbe un rendimento netto annuo dello 0,44%. E questo malgrado in emissione (primo agosto 2018) offrisse il 2,80% ai sottoscrittori. Oggi, però, purtroppo, lo si paga a 118 sul mercato secondario, per cui le cedole effettive sono molto più basse.
Dunque, il BTP Futura, portato a scadenza, risulta essere più remunerativo, rispetto a un diretto concorrente per durata e livello di rischio.
Un possibile punto di debolezza di questo titolo di Stato
La maggiore criticità di questo prodotto risiede nel chiedersi se sia questo il momento opportuno per acquistare un prodotto che durerà otto anni. Qui si possono fare diverse riflessioni.
Anzitutto, vi sarebbe il discorso legato al futuro tasso d’inflazione: resterà negativa come l’attuale? Molto difficile; più probabile che riprenderà a salire, ma non si sa di quanto.
Laddove tale grandezza macroeconomica dovesse sfuggire di mano, anche in conseguenza dell’abbondante liquidità delle Banche centrali, sarebbero dolori. Perché lo 0,73% annuo lordo o lo 0,98% del BTP Futura 2028 proteggerebbero dalla tassazione e forse (tutto da dimostrare) dall’inflazione, e poi nient’altro.
Ancora sulle criticità del BTP Futura
In secondo luogo, il BTP Futura emesso a luglio aveva un rendimento medio annuo ponderato pari a poco più del doppio dell’attuale. Certo, quello aveva durata pari a dieci anni, mentre questo a otto.
Ma anche sul mercato secondario lo scenario era decisamente migliore dell’attuale. Sempre a luglio, infatti, un BTP sul secondario, e con scadenza residua a otto anni, rendeva circa l’1,05%, più del doppio del suo stesso rendimento odierno.
In soli quattro mesi, dunque, la situazione è radicalmente cambiata. Complici gli acquisti BCE, gli accordi sul Recovery Fund, le elezioni americane e gli spiragli sul vaccino Covid.
E se qualcuno di questi parametri, o altri ancora qui non previsti, e non inclusi, facesse mutare la situazione negli anni a venire? In quel caso l’attuale BTP Futura 2028 sarebbe in grado di proteggere e remunerare i propri soldi?
Ecco, dunque, presentati in sintesi 1 punto di forza e 1 punto di debolezza del BTP Futura 2028 da considerare per non correre rischi e tutelare i propri risparmi.